Droni, la scelta del balocco volante

Soddisfano il sogno senza età di poter volare ma visti i tempi che corrono possono facilmente essere scambiati per un incubo sopra le nostre teste. I droni, gli aeromodelli amatoriali lontanissimi cugini dei modelli impiegati nei teatri di guerra, si candidano a diventare uno dei regali più gettonati dell’anno sperando che possano sempre rappresentare un “balocco volante” e mai una minaccia calata dal cielo. I dati di vendita sono impressionanti con un più 375% nel primo trimestre 2015 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e i produttori francesi e cinesi si contendono lo scettro di questo settore che seduce non solo gli appassionati di modellismo o i tecnomani in cerca di emozioni aeree.

Scarsa autonomia

Nel numero in edicola abbiamo messo alla prova 8 modelli (dal Blade al Parrot passando per il Syma, l’Hubsan e il T2m) adatti al grande pubblico, di grandi e piccini, che costano dai 50 ai 200 euro, capaci di garantire un comportamento di volo soddisfacente anche se dotati di scarsa autonomia. Chiariamo subito un punto: un aeromodello amatoriale non è un semplice giocattolo ma per farlo volteggiare in cielo non occorre andare in un campo volo. Tuttavia bisogna rispettare alcune regole. Così se per i droni professionali (quelli utilizzati ad esempio per fare rilevamenti aerei o riprese dall’alto a scopi professionali) l’Enac, l’Ente nazionale aviazione civile, ha predisposto un regolamento ad hoc entrato in vigore il 15 settembre scorso, per questi modelli “ad uso ricreativo e sportivo” esistono alcune avvertenze da rispettare.

Fino a 70 metri

Innanzitutto i droni “per intrattenimento” si pilotano “a vista”, non superano mai un’altezza di 70 metri e i 200 metri di raggio dal punto di pilotaggio. È bene poi ricordare di non utilizzare questi apparecchi nelle zone affollate (piazze, spiagge, parchi gioco) e assicurarsi che possano, in caso di avaria o di batterie scariche, effettuare un atterraggio di emergenza. Chi trasgredisce rischia un’ammenda da mille a 6mila euro senza considerare la responsabilità civile e penale per il danneggiamento di cose e persone a seguito di un crash.