Dal 1° gennaio 2016 andranno in pensione, dopo 22 anni, i biglietti chilometrici di Trenitalia, per intenderci quelli acquistabili nei bar, nelle edicole e nelle tabaccherie che non indicano una tratta specifica ma che si acquistano tenendo in considerazione i chilometri da percorrere. L’azienda giustifica la decisione con la necessità di ridurre l’evasione – in mancanza di un controllo capillare, i tagliandi vengono utilizzati per tratte più lunghe – e per agevolare il passaggio ad un sistema di ticket completamente digitale. I chilometrici, infatti, verranno sostituiti con un ticket della durata di due mesi dove sarà indicata la partenza e l’arrivo: le edicole e i 4mila tabaccai aderenti alla Fit sono già stati dotati di una macchinetta self service necessaria per l’acquisto. In questo modo, l’azienda avrà uno strumento più attendibile per verificare il giusto pagamento della tratta e i flussi di viaggio.
I biglietti chilometrici, fuori commercio da gennaio, potranno comunque essere acquistati fino al 31 marzo e utilizzati fino al 30 giugno 2016. La decisione dell’azienda non ha trovato l’accordo delle associazioni dei pendolari e di quelle dei consumatori. Pietro Giordano, segretario di Adiconsum, intervistato da Repubblica sostiene che il nuovo biglietto disincentiverà l’uso del treno.