Dopo l’olivo la vite. Sulla Puglia le tegole della xylella sembrano non finire mai. Ora è l’Efsa a ipotizzare che la vita possa essere una sorta di portatrice sana del parassita decidendo un embargo che fa discutere.
Ovviamente non ci sta tanto la popolazione che la politica locale. L’attacco di Raffaele Fitto non si è fatto attendere: “Gli esperti dell’autorità europea per la sicurezza alimentare non si fidano degli studi dei nostri ricercatori e quindi decidono di decretare la morte di un intero settore viti-vivaistico pugliese senza che vi sia una certezza scientifica”.
Gli studi a cui fa riferimento Fitto sono quelli dei ricercatori dell’Università e del Cnr di Bari che hanno dichiarato la vite immune al batterio che sta distruggendo gli ulivi. Secondo l’Efsa, infatti, “non si può escludere che la vite sia una potenziale pianta ospite del ceppo di Xylella fastidiosa”.
”Il parere dell’Efsa è preoccupante. Anzi, è a tratti sconcertante. Il governo ora è chiamato a schierarsi al fianco dei nostri viticoltori” ha commentato il senatore Dario Stefàno. Augurandosi che venga concessa “l’autorizzazione all’espianto e alla commercializzazione, rendendo obbligatorio il cosiddetto trattamento con acqua calda HWT, metodo che la stessa EFSA ha etichettato affidabile per impedire la trasmissione del batterio”.