Ma come si combatte – efficacemente – la tosse? Dopo la bocciatura che il test della rivista francese 60 Millions de Consommateurs ha riservato a quasi tutti i 37 prodotti per adulti contro la tosse che ha analizzato, siamo un po’ disorientati.
La modesta, se non nulla, efficacia o addirittura, in alcuni casi, la dannosità di questi prodotti ci pone davanti a un quesito non facilmente risolvibile: a quale altro rimedio possiamo ricorrere per alleviare l’odiato fastidio di stagione?
E se a soffrirne sono i bambini, quali prodotti possiamo usare senza compromettere ulteriormente la loro salute?
In realtà la soluzione è proprio a portata di mano: il miele.
E che il classico “rimedio della nonna” sia davvero efficace lo dimostra un esperimento scientifico pubblicato sulla rivista americana “Archives of Pediatrics & Adolescent Medicine” e condotto su 105 bambini e ragazzi di età compresa tra 2 e 18 anni.
I bambini – che presentavano tosse da infezione delle alte vie respiratorie e naso che colava da non più di 7 giorni – sono stati assegnati in maniera del tutto casuale a tre gruppi distinti e la prima notte non hanno ricevuto alcun trattamento.
La seconda notte invece si è intervenuto in maniera diversa sui tre gruppi: i 35 bambini del primo gruppo hanno ricevuto una singola dose di miele, i 33 del secondo una singola dose di destrometorfano (calmante della tosse contenuto in numerose preparazioni pediatriche) al gusto di miele, mentre i restanti 37 del terzo gruppo non hanno ricevuto alcun trattamento.
Nessuno tra bambini e genitori sapeva se e quale trattamento aveva ricevuto (miele, farmaco o nulla), così come i ricercatori che poi hanno elaborato i dati dello studio.
Ai genitori è stato quindi chiesto di registrare l’andamento della tosse notturna dei loro figli e la qualità del sonno dei bambini e di loro stessi durante la seconda notte.
E qui il sorprendente responso: dall’analisi delle risposte dei genitori è emerso infatti che il trattamento più efficace per ridurre la tosse era proprio il miele. I 35 bambini del primo gruppo che lo avevano assunto avevano avuto meno tosse non solo di quelli che non avevano preso niente, ma anche di quelli che avevano assunto il farmaco.
L’esperimento è stato poi ripetuto nelle notti successive, dimostrando anche la durata dell’efficacia dei trattamenti: con l’aumentare della durata della malattia, si è visto che l’efficacia del trattamento con il miele aumentava, mentre l’efficacia del farmaco diminuiva.
Qualche piccolo effetto collaterale è stato comunque registrato: 5 dei bambini che avevano assunto il miele e 2 cui era stato somministrato il farmaco hanno avuto una lieve iperattività, nervosismo o insonnia.
Ma a parte questi casi, l’esperimento appena ricordato non fa altro che avvalorare la bontà delle conclusioni cui è giunto il mensile francese dei consumatori che, infatti, invita a evitare farmaci inutili e preferire rimedi “casalinghi”.
Con un’eccezione, aggiungiamo noi: niente miele per i bambini che non hanno ancora compiuto un anno di età. Il miele potrebbe infatti contenere le spore del “botulino”, un germe che produce una pericolosa tossina e che solo bambini superiori a un anno di età (e naturalmente gli adulti) riescono a distruggere con i succhi gastrici.