Arriva fresco il pesce dell’Adriatico nelle mense dell’ospedale di Macerata, Chiaravalle (AN), nei ricoveri per anziani di Trieste, Urbino e Jesi (An).
Duemila ricoverati delle strutture pubbliche che hanno aderito al Progetto sperimentale finanziato dal ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali proposto in tutta Italia, troveranno nella dieta orate e spigole fresche di acquacoltura marina a filiera controllata arrivate in poche ora pulite e diliscate.
Una novità dal buon sapore perché nella ristorazione delle strutture sanitarie si impiega principalmente limanda, platessa, pangasio, pesce di poco valore, surgelato e di provenienza estera. La sanità pubblica ha numeri in rosso, l’obiettivo è dunque mettere a punto un modello produttivo sostenibile, replicabile sull’intero territorio nazionale per dare maggior importanza al benessere della persona, ai benefici nutrizionali degli omega 3 per anziani e malati.
Tutte le fasi della filiera vengono analizzate e valutate sotto il profilo tecnico gestionale per promuovere l’economia locale e tutelare la biodiversità e l’ambiente marino. Per monitorare i risultati e contenere lo spreco, dopo il pasto viene proposto ai pazienti un questionario e vengono pesati gli scarti rimasti nel piatto.