“Il pesce che gli australiani ordinano di solito ai negozi di fish and chips potrebbe essere seriamente a rischio di scomparire. Pesci e frutti di mare non sono sostenibili come si pensa”. La conferma a un allarme che ormai rigurda tutti i mari del Pianeta arriva da uno studio dell‘Università australiana del Queensland che arriva a proporre il consumo di alcune specie, come le meduse, per salvaguardare alcune delle 92 specie di pesci e frutti di mare, 11 delle quali seriamente minacciate.
I ricercatori non solo propongono di vietare la pesca di determinate specie, ma offrono anche un’alternativa. “Non ci sogneremmo mai di consumare carne di gorilla o di elefante, che sono specie a rischio di estinzione, quindi perché dovremmo continuare a mangiare quei tipi di merluzzo di cui si contano sempre meno esemplari?”, spiegano i ricercato del Queensland nello studio. “L’Australia – proseguono – potrebbe diventare un esempio per tutto il mondo: ci sono specie come alcune meduse o i calamari di Gould che presentano le stesse qualità nutritive del merluzzo ma non sono così a rischio, un cambiamento di prospettiva è necessario”.