“La mozione della senatrice Cattaneo sul glifosato, come autorevolmente riferito, è passata per un errore di quattro senatori che hanno poi rettificato il voto. Una vittoria formale, quindi, che cela una sconfitta politica”. Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis, membro della IX Commissione Agricoltura del Senato, ritornando sulla questione della votazione ieri in Aula delle mozioni sul glifosato, che, in modo pilatesco, con il parere favorevole del governo, ha dato il via libera sia alle mozioni contrarie che a quelle a favore dell’uso del discusso erbicida, probabile cancerogeno per la Iarc dell’Oms.
“Il dato politico – prosegue in una nota De Bonis – è il seguente: 90 no contro 85 sì. La nostra mozione – scarica qui l’integrale approvato – ha riportato una vittoria netta, con 222 voti a favore della salute e dell’ambiente, dalla parte dei consumatori e dei produttori. Senza contare che le richieste della collega si limitano, genericamente, a una maggiore attenzione delle istituzioni verso le evidenze scientifiche. Su questo non possiamo che darle ragione, ma la scienza va interrogata a 360 gradi, non solo per quella porzione che conviene agli interessi di parte”.
“Ciò detto – continua il senatore – bisogna ristabilire la verità su un fondamentale campo di applicazione del glifosato, quello del grano, su cui forse la senatrice possiede informazioni superficiali. Lei dà l’idea che il nostro paese sia importatore di grano per ragioni strutturali di carenza del prodotto. Ma le ragioni che stanno dietro a questo non hanno nulla a che fare con l’ineluttabilità, bensì sono il frutto di precise scelte politiche degli ultimi anni. I produttori, abbandonati a loro stessi, si sono ritrovati con costi altissimi di produzione e una redditività sempre più bassa, anche a causa della concorrenza sleale dei grani esteri contenenti agenti contaminanti tra cui il glifosato. Questo ha indotto molti a gettare la spugna. È evidente quanto questo sia nocivo per il nostro intero sistema socioeconomico, come evidenziato finanche da Ismea e dal Piano cerealicolo nazionale, laddove si raccomanda il rafforzamento della produzione nazionale”.
“Altro dato non corretto – afferma ancora De Bonis – è quello per cui siamo costretti a importare grano con glifosato perché i nostri grani sono scarsamente proteici e questo inciderebbe sulla qualità della pasta. Nulla di più falso. Basta guardare sia le statistiche che i canadesi hanno illustrato a Foggia sia le etichette delle varie paste per rendersi conto che il prodotto nazionale è assolutamente nella media quanto a contenuti proteici, e però garantisce la salubrità. A tal proposito, alla senatrice Cattaneo che sconfessa la reale pericolosità per la salute umana dei residui di glifosato negli alimenti, faccio notare, sulla base dei tanti studi scientifici che lei sceglie di ignorare – ivi compreso quello della scienziata indipendente dottoressa Fiorella Belpoggi dell’Istituto Ramazzini – che un elemento fondamentale di incidenza sulla salute è il cosiddetto ‘effetto cocktail’: glifosato, Don, cadmio e chi più ne ha più ne metta”. “Tante altre – conclude il senatore – sarebbero le critiche da muovere alla mozione Cattaneo e alla scuola di pensiero dalla quale deriva. Mi limito a dire che la sua argomentazione per cui la Bayer ha sborsato miliardi di euro di recente per chiudere i contenziosi che coinvolgevano proprio il glifosato solo perché è una specie di estorsione legalizzata non ha nessun fondamento nei fatti, ma ricorda tanto la propaganda, in voga negli Stati Uniti, con cui le multinazionali cercano di delegittimare le giuste battaglie dei cittadini contro i gravi danni da loro provocati. Quel che è certo è che la nostra mozione propone non generiche prese di posizione ma azioni concrete a favore dei cittadini, della salute, dell’ambiente e dell’agricoltura. E solo questi continueranno a essere i fari della nostra azione politica”.