
Circola da qualche giorno sui social una foto che ritrae una portiera di un’autovettura completamente bruciata a causa di una soluzione igienizzante per le mani che ha preso fuoco dopo un’esposizione prolungata al sole. Quanto c’è di vero? Arkema, un’azienda chimica francese, ha cercato di fare chiarezza partendo proprio da questa immagine e specificando che “si tratta di un evento raro ma non impossibile”.

“La maggior parte dei prodotti sul mercato contiene etanolo, perché è la materia prima più semplice da trovare.” Il gel idroalcolico è quindi “classificato nella categoria di prodotti altamente infiammabili“, continua il chimico.
Ma affinché il gel idroalcolico si accenda, “ha bisogno di una fonte di calore”, insiste Yannick Pouilloux. Il punto di infiammabilità, vale a dire il momento in cui la soluzione raggiunge una temperatura abbastanza calda da accendersi a contatto con una fonte di calore, è effettivamente piuttosto basso: “tra 17 e 20 gradi per l “etanolo”, valuta il chimico. “Se ti avvicini a una fiamma, prenderà fuoco molto facilmente”, avverte l’esperto. Ma “se lasci il gel idroalcolico a temperatura ambiente, non prenderà fuoco” dice il chimico.
Il gel idroalcolico può, tuttavia, accendersi da solo, ma solo se viene portato a una temperatura estremamente elevata. Le schede tecniche di varie soluzioni (disponibili qui, qui o lì) indicano temperature di autoaccensione di 400, 425 o anche 450 ° C. Il National Research and Safety Institute conferma che la temperatura di autoaccensione dell’etanolo è compresa tra 363 e 425 ° C, temperature difficilmente raggiungibili. Tuttavia se all’interno dell’autovettura ci sono degli occhiali, la lente potrebbe amplificare la portata dei raggi Uv e rendere più facilmente infiammabile il liquido.









