Per proteggere i propri bambini dal mercurio, le mamme in età fertile dovrebbero stare attente non solo alla quantità di pesce che mangiano ma anche al tipo. A dirlo l’Environmental Working Group che ha analizzato i campioni di capelli di 254 donne in età fertile provenienti da 40 stati americani rilevando che coloro che seguono i consigli alimentari del governo federale sono esposte a livelli di mercurio troppo alti tanto che rischiano di vanificare gli effetti benefici dei grassi omega 3. Il mercurio è considerato dannoso per il cervello dei feti, neonati e bambini piccoli. C’è una forte evidenza, inoltre, che l’esposizione al mercurio durante la gravidanza e l’infanzia provoca deficit permanenti in tempi di apprendimento, di memoria e di reazione .
Le più recenti raccomandazioni della Food and drug administration e dell’Environmental protection agency suggeriscono che le donne dovrebbero mangiare dalle 8 alle 12 once (circa 224 – 336 grammi) di pesce a settimana, più del doppio rispetto al consumo medio americano. Tuttavia – ha rilevato l’Ewg – anche queste dosi sono troppo elevate. I risultati delle analisi parlano chiaro. Quasi in tre donne su 10 sono stati riscontrati livelli di mercurio più alti rispetto ai limiti indicati dall’Epa (1 ppm) mentre quasi il 60% superava i livelli più stringenti indicati da Philippe Grandjean, docente all’Università di Harvard che ha condotto le analisi (0,58 ppm). Livelli più alti di mercurio sono stati trovati in donne che hanno consumato pesce spada, marlin, squali e tonno. Secondo Michael Bender, direttore del Policy Project Mercury, i risultati dello studio condotto dall’ong americana suggeriscono che è giunto il momento per Fda e Epa di rivedere i loro consigli nutrizionali per le donne incinta in particolare quelli relativi al consumo di tonno.