Prima di chiudere i battenti e lasciare a casa 1.800 dipendenti, Mercatone Uno avrebbe, secondo il Corriere.it, incassato 3,8 milioni di acconti per circa 20mila ordini da più o meno altrettanti clienti. Che ora aspettano una risposta sulla merce pagata che diventa sempre più complicato avere. Le associazioni dei consumatori, Unc e Federconsumatori, chiedono al ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio di essere convocate al tavolo di crisi aperto al Mise.
Molti clienti della Mercatone Uno hanno attivato finanziamenti per acquistare mobili e ora stanno pagando le rate per merci che non sono mai state loro consegnate. “È doveroso che il ministero si occupi anche dei consumatori e trovi una soluzione equa che consenta ai cittadini di entrare in possesso dei beni acquistati o di ottenere la restituzione di quanto speso”, afferma Emilio Viafora, presidente della Federconsumatori. “In attesa che il Mise raggiunga un accordo in tal senso – prosegue la nota dell’associazione – consigliamo a tutti gli utenti coinvolti di effettuare l’insinuazione al passivo entro e non oltre il 20 Settembre 2019. Per informazioni e assistenza i cittadini si possono rivolgere agli sportelli della Federconsumatori, presenti su tutto il territorio nazionale, lì potranno anche aderire alle eventuali azioni future che Federconsumatori avvierà in relazione a questo caso”.
Sulla stessa linea d’onda Massimiliano Dona, presidente dell’Unc, l’Unione nazionale consumatori, che chiede che siano ascoltate le associazioni che “rappresentano i clienti rimasti beffati da Mercatone uno”. Dona ricorda che “in troppi hanno pagato per mobili che ora non riceveranno più. Serve una soluzione che tuteli anche loro”