Sapere a quale temperatura di cottura i cibi rendano il meglio, è utile sia per la salute che per il gusto: mantenere la giusta temperatura infatti esalta il sapore del cibo ed evita la formazione di sostanze nocive alla salute. La cottura è molto importante: a seconda del livello di temperatura che raggiungono, avvengono nei cibi delle trasformazioni dei nutrienti, alcune delle quali desiderabili, altre meno, sia dal punto di vista del gusto che da quello salutistico.
Spesso si sente dire che la cottura danneggi le proprietà nutritive degli alimenti. In realtà, questo non è vero se non in misura molto limitata. La scelta di cuocere o no i cibi, dipende principalmente da due fattori: il gusto e l’igiene. Ad esempio, se è vero che la cottura dei pomodori per fare il sugo comporti la perdita della vitamina C, essa rende invece più facile assorbire alcuni antiossidanti importanti per il nostro organismo. La cottura di molti alimenti, come la carne, il pesce e le uova, è inoltre consigliata per evitare rischi di infezioni e intossicazioni.
La Food and drug administration ha dato le indicazioni sui tempi di cottura di alcuni alimenti consigliando di tenere sempre a portata di mano in cucina un termometro. Ecco alcuni esempi:
Temperature al cuore ideali
45° cottura per carni rosse al sangue (tagli pregiati)
52°/54 ° cottura a point per carne rosse (tagli pregiati)
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56°/58° Cottura rosa per carni rosse e fegato d’oca o anatra
62° cottura alla goccia per carni bianche (petto di faraona, petto di pollo, vitello, etc.)
62° cottura in spina di pesci interi (al cartoccio, nel sale, al forno, lessati)
65°/68° cottura per carni di vitello e maiale (noce, fesa)
70°/72° cottura di farcie e ripieni
78°/82° cottura in osso di cosciotti, carni rosse e bianche
85°/90° cottura brasati e bolliti
94° cottura della farina al forno (pane, pan di spagna, etc.)