
Un nuovo studio di Pan Europe rivela alti livelli del Pfas reprotossico acido trifluoroacetico (Tfa) in prodotti cerealicoli comuni in tutta Europa
Un nuovo studio di Pan Europe rivela alti livelli del Pfas reprotossico acido trifluoroacetico (Tfa) in prodotti cerealicoli comuni in tutta Europa. A pochi giorni dalla pubblicazione del test del Salvagente su 15 prosecchi, il contaminante sempre più pervasivo viene trovato anche nei derivati da cereali. Nel test di Pan, l’alimento più contaminato è un tipico cereale da colazione, con concentrazioni medie cento volte superiori a quelle dell’acqua potabile. Il rapporto evidenzia che la dieta rappresenta una via significativa di esposizione umana. Pan Europe e le sue organizzazioni chiedono ai regolatori di fissare immediatamente un limite di sicurezza per il Tfa molto più protettivo e di vietare i pesticidi Pfas e le altre fonti di Tfa.
Lo studio: 65 prodotti analizzati in 16 Paesi europei
Sono stati analizzati 65 prodotti cerealicoli convenzionali provenienti da 16 Paesi europei, tra cui cereali da colazione, dolciumi, pasta, croissant, pane e farina. Poiché le autorità non monitorano il Tfa negli alimenti, questa è la prima indagine di questo tipo a livello europeo. Lo studio si basa anche su precedenti ricerche che avevano individuato alti livelli di Tfa nei vini europei e una diffusa contaminazione dell’acqua potabile.
Contaminazione diffusa e livelli molto elevati
Il Tfa è stato rilevato nell’81,8% dei campioni (54 su 66) in 16 paesi europei. Livelli di contaminazione elevati: la concentrazione media di TFA era di 78,9 microgrammi per chilo, con valori di picco fino a 360 μg/kg. I prodotti a base di grano sono significativamente più contaminati rispetto ad altri prodotti a base di cereali. Il cibo emerge come una via di esposizione molto più rilevante dell’acqua potabile: il livello medio rilevato è infatti oltre 100 volte superiore alla media dell’acqua di rubinetto e 18 volte superiore al valore più alto finora misurato. Non esistendo limiti massimi di residui specifici per il Tfa, si applica il limite predefinito di 0,01 mg/kg, superato da 53 campioni.
I dati paese per paese
Le maggiori concentrazioni rilevate includono: 360 microgrammi per chilo in cereali da colazione in Irlanda; 340 microgrammi per chilo in pane integrale belga; 310 in farina di grano tedesca; 210 in una baguette francese; 200 in Rauchbrot svizzero; 180 in un croissant francese; 130 nelle pepernoten olandesi; 120 nel pane da toast spagnolo; 120 nella farina del Lussemburgo; 74 nel pangrattato austriaco. I valori sotto embargo includono 62 microgrammi per chilo nel pane tostato di farro polacco, 49 in biscotti bulgari, 42 in una brioche ceca ai semi di papavero, 26 negli spaghetti italiani e 14 in uno scone al formaggio ungherese.
I dati sull’Italia. Tfa nella pasta
In Italia, lo studio Pan Europe ha rilevato la presenza di Tfa in prodotti cerealicoli convenzionali, con particolare attenzione alla pasta, rappresentativa della dieta quotidiana. La concentrazione media di Tfa stimata nella pasta italiana analizzata è risultata di 1,3 μg per porzione sia da 50 grammi per bambini che da 100 grammi per adulti.
L’esposizione nei bambini in Europa
L’esposizione giornaliera complessiva, in media, è di circa 0,064 μg per kg di peso corporeo per gli adulti e 3,32 μg/kg per i bambini, calcolata considerando la tipica porzione consumata dai bambini di 23 kg. L’esposizione stimata nei bambini raggiunge il 184% dell’Adi (assunzione giornaliera accettabile) proposto da Pan Europe, mentre negli adulti rappresenta il 70% dell’Adi.
Pan: “Serve un’azione immediata”
Secondo Salomé Roynel, policy officer di Pan Europe, “le persone sono esposte al Tfa attraverso molteplici vie, tra cui cibo e acqua potabile. I nostri risultati sottolineano l’urgente necessità di un divieto immediato dei pesticidi Pfas per fermare la contaminazione della catena alimentare”. Il Tfa, prodotto di degradazione di pesticidi Pfas e gas fluorurati, è estremamente persistente, mobile e tossico per la riproduzione. Studi industriali lo collegano anche a riduzione della qualità dello sperma e a effetti negativi su tiroide, fegato e sistema immunitario. La sua solubilità in acqua porta all’accumulo in acque e suoli, da cui viene assorbito dalle piante. Il grano sembra particolarmente efficiente nell’assorbire Tfa, il che spiega gli alti livelli in pane, pasta e biscotti per bambini.
Le richieste alle autorità europee
Secondo Angeliki Lysimachou, responsabile scienza e politiche di Pan Europe, “tutti i campioni superavano il limite massimo di residuo predefinito. Non possiamo esporre i bambini a sostanze reprotossiche. Serve un’azione immediata”. Pan Europe chiede che l’Efsa stabilisca un valore di sicurezza per il Tfa e sollecita la Commissione europea e gli Stati membri a vietare i pesticidi Pfas e ad avviare un monitoraggio sistematico del Tfa negli alimenti.
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