Olivicoltura, l’Umbria seleziona nuove cultivar resistenti a stress climatici e fitopatie

Pubbliredazionale a cura di Farchioni Oli Spa

Ricerca e sostenibilità si incontrano nei campi dell’Umbria grazie a Olive Hub, il progetto promosso dalla società agricola F.lli Farchioni, in collaborazione con il Cnr, l’Università di Perugia e diverse realtà olivicole del territorio. L’iniziativa, sostenuta dalla Regione Umbria e dal Gruppo Farchioni, ha come obiettivo la selezione di nuove varietà di olivo capaci di resistere agli stress climatici e alle principali fitopatie, garantendo al tempo stesso rese elevate e oli di qualità superiore.

Negli ultimi anni la produzione olivicola italiana ha subito una flessione significativa, anche a causa dell’età avanzata degli impianti e della scarsa resistenza delle cultivar tradizionali alle nuove condizioni ambientali. «Il mancato rinnovamento varietale e la vulnerabilità agli eventi climatici hanno ridotto la produttività del comparto fino a livelli minimi storici», spiega Giampaolo Farchioni, owner e manager del Gruppo Farchioni.

In risposta, Olive Hub e i precedenti progetti PSR INNO.V.O. e Olive Hub (2017–2024) hanno avviato un ampio programma di miglioramento genetico dell’olivo, con il supporto del Cnr – Istituto di Bioscienze e Biorisorse di Perugia. Nei campi sperimentali di Boneggio, alle porte di Perugia, sono state messe a dimora oltre 150 varietà locali e nuovi incroci, sottoposti a rigorosi test di valutazione agronomica e qualitativa.

Dalla ricerca ai “super-olivi”

Grazie al lavoro congiunto dei ricercatori del Cnr-Ibbr e del Dipartimento DSA3 dell’Università di Perugia, è stato possibile individuare una ventina di nuove cultivar, definite da Farchioni “super-olivi”, capaci di rispondere alle sfide produttive e ambientali dell’olivicoltura moderna.
Queste piante mostrano maggiore tolleranza alla siccità e alle alte temperature, resistenza a patogeni e parassiti, e un’elevata attitudine alla meccanizzazione, elementi chiave per garantire la sostenibilità economica e ambientale delle aziende agricole.

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Un modello di filiera sostenibile

Con un valore complessivo di 1,1 milioni di euro, finanziato in parte dal PSR 2014–2022 della Regione Umbria (circa 600 mila euro) e dal Gruppo Farchioni (circa 500 mila euro), il progetto punta a fornire agli olivicoltori varietà innovative, sostenibili e adatte ai nuovi scenari climatici.
Le royalty derivanti dalla vendita delle piante finanzieranno le future attività di ricerca e saranno concesse gratuitamente agli olivicoltori umbri.
«Il campo sperimentale di Boneggio si candida a diventare un punto di riferimento per la comunità scientifica e per gli operatori del settore», sottolinea Farchioni, che guarda già oltre i confini regionali: «La collaborazione con Bonifiche Ferraresi offrirà al progetto possibilità di sviluppo mondiali, permettendo l’esportazione di un modello di filiera olivicola italiana controllata, dalla selezione genetica alla produzione di olio extravergine di alta qualità, al giusto prezzo di vendita».
Le economie di scala generate potranno inoltre contribuire all’aumento dei profitti delle aziende italiane coinvolte.