Condannato a 2 anni il “guru delle criptovalute” Nicholas Coppola: 400mila euro in fumo grazie ai suoi consigli

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Nicholas Coppola, il guru delle criptovalute di Verona, arrestato alla fine del 2023, è stato condannato a due anni di reclusione per esercizio abusivo dell’attività di promotore finanziario. Con i suoi consigli, e abbagliati dalla vita di lusso che mostrava sui social,18 persone avevano perso 400mila euro complessivamente

Nicholas Coppola, il guru delle criptovalute di Verona, arrestato alla fine del 2023, è stato condannato a due anni di reclusione in primo grado (pena sospesa) per esercizio abusivo dell’attività di promotore finanziario. Con i suoi consigli, e abbagliati dalla vita di lusso che mostrava sui social, 18 persone avevano perso 400mila euro complessivamente.

I fuffaguru

Coppola, così come tanti cosiddetti “fuffaguru” (sedicenti esperti di investimenti o marketing), attirano i potenziali clienti mostrando nei social la fantomatica vita da sogno che vivono grazie alle loro abilità: auto di lusso, soggiorni da ricchi a Dubai, amicizie importanti. Poco importa che a volte si tratti di racconti non corrispondenti al reale tenore i vita del guru: bastano ad avvicinare i più creduloni e spillargli soldi.

I risarcimenti

Nel caso di Coppola, l’attività che l’ha portato alla condanna si è svolta tra il 2021 e il 2023, quando promuoveva eventi e società attive negli investimenti della moneta virtuale. Oltre alla pena, il giudice ha disposto per lui il risarcimento di 140 mila euro a tre investitori che si sono costituiti parte civile. Lo scorso gennaio Coppola aveva chiesto con i suoi difensori di essere processato con rito abbreviato, per ottenere uno sconto sulla pena. Per gli investigatori “la negoziazione degli investimenti in realtà avveniva in assenza delle autorizzazioni previste dal Testo unico della finanza”.

Non è l’unico caso

Non è l’unico caso del genere: a gennaio 2024 invece si gonfia il registro degli indagati, addirittura 103, per il caso della New financial technology, la società di Silea (Treviso) ma con sede legale in Gran Bretagna che attraverso un investimento sulle criptovalute, prometteva guadagni fino al 10% mensile del capitale impiegato. A essere truffate sarebbero state oltre 6mila persone in tutta Italia, per un totale di 150 milioni di euro. In questo caso, non sono ancora arrivate eventuali condanne.