Padelle, il prezzo non fa sempre la differenza

I risultati del test condotto da Que Choisir su 20 padelle antiaderenti, tra cui Ikea, Lagostina e Tefal, ci dicono che i modelli più costosi non sono i migliori. Ikea, con la padella 365 a soli 16 euro, si piazza a metà classifica, mentre altri marchi costosi come Staub e Le Creuset arrivano agli ultimi posti

Per avere una buona padella non serve spendere un patrimonio. È quanto risulta dal test effettuato da Que Choisir su 20 modelli di padelle, con rivestimento antiaderente in teflon o in ceramica, tutte compatibili con l’induzione, nella fascia di prezzo compresa tra 16 e 300 euro. Le prove hanno testato la facilità d’uso, la durabilità e le prestazioni di cottura. Tra le marche testate ci sono Ikea, Lagostina, Tefal, Beka, Actuel (Auchan) e le più costose Mauviel, Le Creuset e Staub.

Chi vince e chi perde

Le prestazioni di cottura sono state valutate preparando 3 ricette: le crêpes, cronometrando il tempo necessario dal preriscaldamento alla quarta crêpe e osservando l’aspetto finale e la facilità di preparazione (distribuzione della pastella, stacco, uniformità della colorazione, evoluzione nel tempo); le patate salate, cotte in olio in padella (la cottura deve risultare uniforme, senza che le patate si attacchino) e gli hamburger, cotte in padella senza grassi aggiunti (la carne deve rosolarsi rapidamente senza attaccarsi). Per valutare la facilità di pulizia, è stato rimosso del latte bruciato, difficile da eliminare. Le migliori padelle richiedono solo un filo d’acqua, mentre le altre necessitano di ammollo o di una spugna abrasiva. Le padelle, inoltre, sono state sottoposte a un lavaggio in lavastoviglie, anche se non raccomandato, per verificare la resistenza a trattamenti aggressivi.
In cima alla classifica troviamo le padelle del marchio belga Beka e del francese Mauviel che ottengono voti elevati sia nelle performance di cotture, sia nella facilità di pulizia e nella solidità. Non se la cava male Lagostina, che con la sua Salvaspazio in acciaio Inox arriva sesta ottenendo voti alti nella velocità di riscaldamento, nella pulizia e nella sicurezza termica, e la Tefal che con la sua Ingenio in acciaio inox arriva ottava con voti elevati nella velocità di riscaldamento, nella solidità e nella sicurezza termica. Ikea si piazza a metà classifica, con la padella 365, mentre arriva terzultima con la Vardagen. All’ultimo posto la padella Staub che costa 159 euro e che ottiene dei voti bassi nelle tre cotture, nella velocità di riscaldamento e nella sicurezza termica.

Perché ci sono differenze di prezzo così marcate?

Éric Nicollet, responsabile qualità prodotti presso Seb (marchi Tefal e Lagostina) ha spiegato agli esperti di Que Choisir che alcuni modelli costano di più “a causa della presenza di un disco speciale per l’induzione aggiunto sul retro della padella”. Il prezzo dipende anche “dai rivestimenti, dagli accessori come i manici, dall’altezza degli utensili, dallo spessore del fondo, ecc. Anche la scelta del materiale è un fattore determinante, poiché la materia prima come l’acciaio inossidabile è più costosa”.
Secondo Anthony Jeanpierre, di Ikea Francia, “l’applicazione del Teflon richiede un procedimento particolare, durante il quale più strati di Teflon vengono proiettati sul fondo”. Nonostante questo costo aggiuntivo, il gigante svedese riesce a proporre un modello a 16 euro.
La maggior parte dei modelli combina acciaio inossidabile (inox) e alluminio. La padella Mauviel, invece, è composta da inox e ghisa di inox e questo la rende la più costosa del test, ma non la più performante. Tra i suoi difetti figurano un peso significativo (1,360 kg) e una bassa resistenza all’abrasione (movimenti avanti e indietro con una spugna abrasiva).
I modelli che si dimostrano comunque meno resistenti all’abrasione sono quelli in ceramica.

Come scegliere la padella giusta

Scegliere una padella può essere un’impresa complicata per chi desidera coniugare salute, risparmio e prestazioni ottimali. Un elemento discriminante è sicuramente il materiale di cui sono composte. Le padelle più comuni e tra le più economiche sono quelle in alluminio, un materiale che offre leggerezza, elevata conducibilità e reattività, oltre a una distribuzione uniforme del calore. L’alluminio è ideale per un uso quotidiano e se anodizzato (ossidato in superficie) diventa più resistente. Un altro materiale molto diffuso è l’acciaio inossidabile (inox), ottimo per rosolare, dorare o grigliare. Sebbene sia robusto, l’inox non è un buon conduttore di calore e viene spesso combinato con altri metalli, come l’alluminio. Questi materiali, quasi sempre, sono rivestiti con uno strato antiaderente che previene il trasferimento di metalli negli alimenti, consente di ridurre l’uso di grassi e facilita la pulizia.
Il teflon, a lungo l’unico rivestimento antiaderente disponibile, oggi è affiancato dalla ceramica. In passato, il teflon conteneva Pfoa (acido perfluorooctanoico), una sostanza cancerogena e interferente endocrino che è stata bandita negli Stati Uniti e in Europa dal 4 luglio 2020. Per sostituire il Pfoa, l’azienda Chemours che ha inventato il marchio Teflon, utilizza il GenX che è stato considerato “meno tossico del Pfoa” dall’Agenzia americana per la protezione dell’ambiente, ma i potenziali rischi per la salute non sono ancora del tutto noti.
La ceramica è una valida alternativa al teflon, anche se meno resistente
(come dimostrato nel test). Secondo i produttori, la ceramica è composta principalmente da silice e leganti alcolici, ma i dettagli sulla composizione non vengono divulgati.
Per chi preferisce materiali più tradizionali e identificabili, la ghisa è un’alternativa valida. Solida e resistente ai graffi, conserva molto bene il calore ed è ideale per lunghe cotture. Tuttavia, la ghisa ha diversi svantaggi: è costosa, pesante, non tollera il detersivo e richiede oliatura dopo ogni uso. Le padelle in ghisa smaltata, invece, sono più facili da pulire. Un’altra opzione è il rame, che reagisce rapidamente ai cambiamenti di temperatura. Tuttavia, è costoso e richiede una manutenzione specifica.
Le padelle in ferro o acciaio sono apprezzate dai professionisti per la loro durata e resistenza ai graffi, oltre che per la loro versatilità. Sono ideali per rosolare e grigliare e possono essere utilizzate anche in forno. Tuttavia, prima dell’uso è necessario creare un fondo antiaderente naturale che migliora con il tempo. Non sono adatte per cibi acidi, come pomodori o limoni, e, dopo l’uso, vanno pulite a mano senza detersivo e conservate con un filo d’olio per evitare la formazione di ruggine.

Peso, ingombro e manutenzione

Altri elementi da considerare sono il peso, che può variare notevolmente da un modello all’altro. Sebbene una padella pesante possa garantire buoni risultati in cucina, potrebbe risultare difficile da maneggiare. Se gli spazi in cucina sono limitati, meglio optate per una serie di padelle e pentole con manici removibili.
Al primo utilizzo tutte le padelle andrebbero lavate e andrebbe applicato un sottile strato di olio. Bisogna evitare gli sbalzi termici tra una padella calda e l’acqua fredda. Inoltre, le padelle non sempre resistono ai lavaggi ripetuti in lavastoviglie. È quindi preferibile lavarle a mano. Se il cibo si è attaccato, potete utilizzare il lato abrasivo di spugne compatibili con i rivestimenti antiaderenti. Le padelle in ghisa non tollerano l’uso di detergenti: vanno pulite con acqua corrente e una spazzola per stoviglie o una spugna abrasiva. Dopo il lavaggio, è necessario applicare un sottile strato di olio per proteggerle.

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