Una giornata contro i pesticidi e il caporalato nelle terre del prosecco. A indirla la Diocesi di Vittorio Veneto, insieme a Caritas e Università di Padova
Una giornata contro i pesticidi e il caporalato nelle terre del prosecco. A indirla la Diocesi di Vittorio Veneto, insieme a Caritas e Università di Padova. Come racconta la Tribuna di Treviso, il 1° settembre a Cison con la messa del vescovo Corrado Pizziolo e una marcia lungo la via dell’Acqua, fino al Bosco delle Penne Mozze, è stato rilanciato dalla Pastorale sociale e per l’ecologia il “tavolo diocesano” con i produttori di Prosecco, le categorie economiche, la Caritas e l’Università: contro i pesticidi ed il caporalato e per la sostenibilità.
L’impegno per nuovi obbiettivi di sostenibilità
Don Andrea Forest, il coordinatore del Tavolo, oltre che direttore Caritas, ha dichiarato alla Tribuna di Treviso, “Oltre alla mai sufficiente attenzione riservata al tema dell’inquinamento ambientale, sul quale continua l’impegno a raggiungere nuovi obiettivi di sostenibilità, ci sono anche fenomeni come il caporalato e, più in generale, lo sfruttamento della manodopera che fanno talvolta capolino e chiedono delle azioni concrete di prevenzione e di sensibilizzazione”.
La Diocesi, ha ricordato don Forest, ha programmato un mese di iniziative: “È importante non solo sensibilizzarci al tema della sostenibilità ambientale e sociale, ma anche porre in atto gesti e iniziative concreti per lasciare un segno che dica che cambiare è possibile. Fra questi segni concreti va senz’altro anche ricordato il Tavolo diocesano per la sostenibilità ambientale, attivo dal 2019 e che ha l’obiettivo di mettere a confronto Consorzi vitivinicoli e movimenti ambientalisti delle colline Unesco, che nei prossimi mesi intende rivolgersi a tutta la cittadinanza con un momento pubblico di convegno per fare il punto sulla situazione”.
I precedenti
Non è la prima volta che le parrocchie venete si schierano contro l’uso di pesticidi nelle vigne del Prosecco. Già nel luglio del 2021, l’Unità pastorale dell’Abbazia, comprendente le parrocchie di Cison di Valmarino, Combai, Farrò, Follina, Miane, Campea, Premaor, Tovena e Valmareno, con una lettera ai fedeli e ribadite nelle omelie, lancia un allarme sulle conseguenze della proliferazione indiscriminata del Prosecco.
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