Telecom perde in Cassazione la class action lanciata da Movimento dei consumatori sulle bollette a 28 giorni. Secondo i giudici, infatti, il cliente aveva diritto a una trasparenza che non c’è stata
Telecom perde in Cassazione la class action lanciata da Movimento dei consumatori sulle bollette a 28 giorni. Secondo i giudici, infatti, il cliente aveva diritto a una trasparenza che non c’è stata.
Come scrive il Sole 24 ore, che riporta la notizia, l’Associazione Movimento Consumatori, aveva agito in giudizio per ottenere lo stop all’utilizzo nei contratti di telefonia fissa e nei servizi offerti in abbinamento, delle clausole sui pagamento di 4 settimane invece che mensili, comuni nel 2018, e l’accertamento della violazione con conseguente obbligo di restituzione a richiesta del consumatore.
Dopo la vittoria dei consumatori in appello, Telecom era ricorso alla Cassazione, considerando lesi i principi che regolano la libertà di decidere il contenuto economico di un contratto. Ma per la Suprema Corte la condotta contrattuale seguita era in contrasto con i generali principi di correttezza e buona fede nel regime dei contratti, perché “Il consumatore non può essere identificato con l’homo economicus vigile e analitico”. Telecom perde così in Cassazione (sentenza 4182) la class action relativa alla telefonia fissa, contro l’Associazione Movimento dei consumatori.
Anche la Corte Ue aveva dato parere negativo
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