Troppi residui chimici nei limoni turchi. E così la Ue ha deciso di metterli sotto controllo e intensificare le analisi proprio in questo periodo che comincia la nuova campagna. La decisione di sottoporre gli agrumi provenienti dalla Turchia a ispezioni analitiche speciali e aggiuntive è stata votata all’unanimità nel marzo scorso dai 28 paesi della Ue che hanno deciso di inserire questi prodotti nella lista dei “sorvegliati speciali” alla frontiera.
Bifenile oltre misura
I timori sono nati a seguito del ritrovamento nel 2015 di 10 differenti lotti di limoni turchi che contenevano livelli elevati di residui di bifenile. Le analisi hanno confermato livelli di 8,56 milligrammi per kg, nonostante il limite massimo dei residui impostato dalla legislazione Ue per questa sostanza nei limoni avesse un limite di 0,01 mg/kg.
Il bifenile o difenile – proibito in Australia – è un additivo viene utilizzato principalmente per il trattamento antimuffa della buccia degli agrumi e permette di prolungare anche di molto la shelf-life degli agrumi. È sempre consigliabile lavarsi le mani una volta che si viene in contatto con la frutta trattata con questo conservante. Tuttavia reazioni allergiche, nausea e vomito sono state riscontrate soprattutto nei lavoratori esposti a lungo termine a questo additivo.
L’allarme americano
Recentemente anche il dipartimento Agricoltura degli Stati Uniti ha lanciato l’allarme sulla presenza elevata di residui nei limoni provenienti da Istanbul. Nell’ultimo rapporto pubblicato nel 2015 dall’UsdA e relativo alla produzione di agrumi in Turchia, si rimarcava proprio la presenza elevata di residui nel pre- e post-raccolta.