“Obbligare gli automobilisti a installare la scatola nera, sopratutto nelle aree dove non si verificano pochissimi incidenti, significa aumentare le tariffe di circa 70 euro l’anno. Noi siamo favorevoli alle black box, la cui diffusione va incentivata economicamente, ma deve essere una libera scelta dell’assicurato e i dati devono rimanere di sua proprietà il cui utilizzo deve poter favorire degli sconti sulla polizza”. Fabrizio Premuti, presidente di Konsumer Italia, è molto critico sull’emendamento al disegno di legge Concorrenza approvato in commissione Industria al Senato. La norma delega al governo l’adozione entro 12 mesi di uno o più decreti legislativi per imporre l’installazione di «dispositivi elettronici» sui mezzi di trasporto pubblici e privati. In prima battuta toccherebbe a taxi, autobus e auto a noleggio e poi progressivamente anche agli automezzi privati.
In aumento nelle zone “sinistrose”
Attualmente la diffusione della scatola nera nei contratti di Rc-auto è in aumento: secondo i dati diffusi dall’Ivass, l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, è presente nel 15,6% dei contratti stipulati nel primo trimestre 2016 (era il 13% nel primo trimestre 2015 e il 12,2% nel primo trimestre 2014). L’impiego è soprattuto concentrata nelle province dove i prezzi sono più elevate per via dell’alta sinistrosità . In testa troviamo Caserta, Napoli, Catania, Reggio Calabria e Salerno con percentuali sul totale dei contratti compresi tra il 46 e il 31%. In genere lo sconto può arrivare intorno al 15% (ma limitato nel tempo) e i costi di installazione (e disinstallazione) sono a carico della compagnia.
L’escamotage delle compagnie
“Le compagnie – aggiunge Premuti – non hanno interesse ad estendere la presenza dei rilevatori nelle zone con più bassa “sinistrosità ” anche perchè il costo della black box finirà in capo a loro ed è facile immaginare che, nelle zone dove gli incidenti sono già pochi, tutto questo si ripercuoterà sulle polizze con aumenti tariffari“. Non solo. Dal 1° gennaio 2018 le nuove auto dovranno essere dotate del dispositivo e-call (chiamata di emergenza) e la possibilità di far diventare scatola nera questi dispositivi, spiega il presidente di Konsumer Italia, è davvero a portata di tutte le tasche: “Costa meno di 10 euro, è consentito e i dispositivi dovranno essere compatibili. Quindi non si capisce perchè rendere obbligatorio l’installazione della black box anche su questi mezzi”.
Il far west nell’uso dei dati
L’Italia è il paese europeo con il più alto numero di scatole nere installate, circa 4 milioni. Tuttavia ancora mancano i decreti attuativi che devono stabilire le caratteristiche tecniche minime dei dispositivi e renderli compatibili tra di loro per garantire la portabilità . Non solo. Nel caso si cambi compagnia occorre cambiare la black box e si rischia di perdere i dati immagazzinati. Inoltre Nonostante sia previsto dalla norma, non esiste una disciplina che limiti il far west delle compagnie nell’utilizzo dei dati per ricostruire la dinamica degli incidenti. “Noi proponiamo – conclude Premuti – che i dati restino sempre di proprietà dell’assicurato e che in base al tipo di accesso ai dati da parte della compagnia, l’utente possa ricevere uno sconto in polizza: se metto a disposizione le informazioni del mio viaggio (orari, tipo di strade percorse, aree di sosta frequentate e via elencando) la compagnia può tranquillamente anche “rivenderli” a fini di marketing e quindi io debbo sia autorizzare questo tipo di trattamento e nel caso ricevere anche uno sconto sulla Rc-auto”