Alla fine di ottobre 2020, uno studio scientifico ha dimostrato la presenza di prodotti tossici in 14 pesticidi, non dichiarati in etichetta. Qualche mese dopo, 9 associazioni ambientaliste hanno presentato al tribunale di Parigi una denuncia contro ignoti e hanno lanciato una campagna cittadina “Toxic Secrets” che, ad oggi, è stata sottoscritta da 14mila cittadini. L’obiettivo è quello di mettere in discussione l’attuale sistema di valutazione gestito dall’Efsa oltre a chiedere il ritiro di questi pesticidi dal mercato in Francia e in Europa. Nell’ambito di questa campagna, 119 eurodeputati hanno scritto all’Agenzia europea per chiedere, sostanzialmente, il rispetto del regolamento europeo sull’effetto cumulativo.
Ma facciamo un passo indietro. Nella procedura di valutazione di un pesticida, l’Efsa non tiene minimamente conto dei formulanti ma solo del principio attivo (che è quello che poi troviamo dichiarato in etichetta). Tutti i formulanti, sfuggono alla valutazione dell’Agenzia (e dunque l’azienda non è costretta a dichiararli) nonostante molti studi si soffermano sulla pericolosità di quello che viene comunemente definito “effetto cocktail” e nonostante una sentenza della Corte di giustizia che sostiene che l’Efsa debba fare una valutazione complessiva.
Quello che chiedono i 119 firmatari della lettera indirizzata all’Efsa è:
- applicare correttamente il regolamento europeo come interpretato dalla Corte di giustizia dell’Unione europea nella sentenza del 1 ottobre 2019 e in particolare di tenere conto degli effetti cumulativi della sostanza attiva dichiarata valutata con tutti gli altri componenti di antiparassitari presenti nelle formulazioni in commercio, a partire dalla procedura di autorizzazione o rinnovo di una sostanza attiva dichiarata. Questo è il primo e forse il più importante degli “effetti cocktail”;
- predisporre una procedura per tener conto degli effetti tra le diverse formulazioni di pesticidi, più classicamente noti come “effetti cocktail” sin dalla fase di valutazione delle sostanze attive dichiarate;
- istituire una procedura che assicuri, durante le valutazioni dei rinnovi delle approvazioni di sostanze attive dichiarate, che tutte le pubblicazioni scientifiche siano prese in considerazione, in particolare i pareri dell’IARC e gli studi di tossicità di formulazioni commerciali complete, e che applichino il regolamento europeo e la sentenza del 1 ottobre 2019 della CGUE;
- garantire la pubblicazione di dati grezzi, articoli e riferimenti sui quali l’EFSA si basa nelle sue valutazioni,