La qualità riconosciuta da Il Salvagente incontra la creatività di Carmine Gorrasi: così nasce il risotto delle feste con il miglior Arborio

Pubbliredazionale online a cura di Riso Scotti

La qualità, quando è autentica, si riconosce subito.
È quella che fa la differenza in cucina, e che ha portato Riso Scotti Arborio a ottenere il prestigioso bollino de Il Salvagente, un riconoscimento assegnato solo ai prodotti che superano test rigorosi e trasparenti. Un risultato che conferma l’impegno dell’azienda verso una filiera italiana controllata, il rispetto dell’ambiente e una cura costante che accompagna ogni fase del percorso, dalla semina al confezionamento.

L’Arborio Scotti nasce così, con l’attenzione artigianale di un tempo e il supporto della tecnologia moderna, ma soprattutto con un metodo unico: la lavorazione a pietra. Un processo lento e delicato che protegge l’integrità del chicco, ne esalta il sapore naturale e garantisce una cottura impeccabile.

È per questo che l’Arborio riesce sempre a sorprendere: grandi chicchi perlati che assorbono i profumi senza perdere consistenza, trasformando ogni ricetta in un piccolo capolavoro.

Un ingrediente così invita naturalmente a mettersi ai fornelli e sperimentare, e proprio la voglia di esplorare ci ha guidati in un viaggio culinario insieme a Carmine Gorrasi, che molti hanno conosciuto durante l’undicesima edizione di MasterChef Italia.

Con lui abbiamo scoperto una cucina fatta di eleganza, contaminazioni e curiosità, arricchita da un lungo viaggio di sei mesi in Asia che lo ha portato a conoscere culture, persone e tradizioni capaci di lasciare il segno.

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Da quel viaggio è nato un percorso di sperimentazione e racconto: un risotto all’anatra pechinese che ci ha portati in Cina, un Kheer delicatissimo per volare in India, peperoni ripieni di Riso Venere per respirare i profumi del Marocco, arancini al baccalà che sanno di Portogallo. Ogni piatto è diventato un modo per scoprire il mondo attraverso il riso, ingrediente versatile e sorprendente, capace di adattarsi a sapori lontani e di raccontare emozioni vicine.

Ma dopo aver attraversato continenti, il viaggio ci ha riportati a casa, alla nostra tradizione, ai sapori che scaldano le giornate più fredde. Perché c’è un momento dell’anno in cui la cucina ha bisogno di tornare alle radici, ai gesti familiari, a quei piatti che profumano di festa e che portano con sé la magia del Natale.

È proprio da qui che nasce il risotto delle feste firmato da Carmine: una versione avvolgente e ricca dell’Arborio con zucca, salsiccia, erborinato, salvia fritta e una spolverata di cacao amaro per un tocco sorprendente. “Per me, l’inverno profuma di risotto alla zucca: è così che inizia la stagione delle feste”, ci ha raccontato Carmine.

E non c’è frase che descriva meglio l’atmosfera che si crea attorno a un piatto come questo. La dolcezza della zucca, la personalità della salsiccia, la cremosità dell’erborinato, la croccantezza della salvia e la nota amara del cacao trovano il loro equilibrio perfetto grazie all’Arborio Riso Scotti, che con la sua lavorazione a pietra dona cremosità, tenuta e un carattere inconfondibile.

È un invito a cucinare, a esplorare, a lasciarsi ispirare. Scegliere l’Arborio Riso Scotti significa regalarsi un piacere autentico: perché la qualità, quando è vera, si sente al primo assaggio.

La ricetta completa del risotto delle feste è raccontata su Cucina Creativa, insieme a tante idee per portare in tavola tradizione e creatività con un unico ingrediente protagonista: un riso davvero speciale.

Scopri di più sul mondo Riso Scotti, le ricette creative e i consigli per cucinare al meglio su Cucina Creativa di Riso Scotti

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