
La Corte europea accoglie il ricorso delle Ong: “Durante la fase di ri-autorizzazione di un pesticida, in attesa del pronunciamento ufficiale, l’uso di una sostanza attiva non può essere prorogato automaticamente. Ma deve essere anch’esso ratificato dalla Ue”. Come non è avvenuto per il glifosato
La Commissione europea non può concedere sistematicamente e automaticamente proroghe delle autorizzazioni per i pesticidi in caso di ritardi nel processo di rivalutazione. Proprio invece come è avvenuto nel caso del glifosato, boscalid e della dimossistrobina.
A dare torto all’operato della Ue è il recente pronunciamento del Tribunale della Ue che si è espresso sul ricorso di Pan Europe. La sentenza dovrebbe limitare la prassi ricorrente di estendere l’autorizzazione per i pesticidi anno dopo anno senza una valutazione dei rischi per la salute e l’ambiente.
Sono stati tre i ricorsi esaminati dalla corte: quello di Pollinis France riguardava la proroga del periodo di approvazione del boscalid, quello di Pan Europe riguardava la
dimossistrobina e quello di Aurelia Stiftung il glifosato.
Esulta Hans Muilerman, Senior Chemicals Officer di PanEurope: “Questa sentenza dovrebbe contribuire a vietare i pesticidi pericolosi di cui è stata dimostrata la nocività per la salute e l’ambiente. Porrà fine alla prassi ricorrente dell’industria dei pesticidi di presentare fascicoli di domanda incompleti, che comportano ritardi fino a 10 anni nella rivalutazione della sicurezza dei pesticidi. Questa strategia mantiene sostanze tossiche sul mercato molti anni dopo che la ricerca scientifica ne ha dimostrato la tossicità”.
Pan Europe ha contestato dinanzi al Tribunale dell’Ue la proroga dell’autorizzazione del fungicida dimossistrobina da parte della Commissione Europea. Sebbene la normativa Ue imponga che la sicurezza dei pesticidi venga rivista ogni 10-15 anni nell’Unione europea, la realtà è che molte sostanze subiscono un ritardo fino a 10 anni nel processo di revisione dopo la scadenza del periodo di approvazione iniziale.
Il verdetto del Tribunale Ue mette uno stop a questi automatismi tossici per i cittadini europei: “La corte ha chiarito che la prassi della Commissione di concedere proroghe lunghe e ripetute delle autorizzazioni dei pesticidi è illegale. Ha inoltre affermato che la normativa sui pesticidi consente solo proroghe eccezionali e temporanee e deve essere adattata ai progressi concreti della valutazione del rischio. La Commissione non ha valutato attentamente e giustificato il periodo preciso necessario per completare la valutazione del rischio. Concedere una proroga di 6 anni per l’approvazione della Dimossistrobina era quindi illegale“.
Mathis Buis, attivista di Pollinis France, ha dichiarato: “Si tratta di una grande vittoria per la tutela della biodiversità in Europa. La pratica abusiva di concedere proroghe sistematiche consente a molti pesticidi che uccidono le api, come il boscalid, di continuare a essere commercializzati per diversi anni dopo la scadenza della loro autorizzazione all’immissione in commercio, senza una nuova valutazione del rischio e nonostante le crescenti prove scientifiche della loro tossicità”.









