
Secondo quanto emerso dalle indagini, il gruppo criminale transnazionale avrebbe operato attraverso una struttura piramidale di tipo multilivello. il gruppo, secondo le Fiamme gialle, era “dedito alla consumazione di un numero indeterminato di truffe, perpetrate in danno anche di persone “fragili”, tipicamente attinenti al cd. schema Ponzi (modello economico di vendita truffaldino che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi investitori, a loro volta vittime della truffa)”. Agli investitori venivano promessi rendimenti elevati grazie a una sedicente attività di “noleggio” di pannelli fotovoltaici collocati all’estero, in Paesi ad alta produttività energetica. In realtà, gli impianti non esistevano: i profitti, espressi in “energy point”, venivano alimentati solo dai nuovi investimenti, a discapito delle vittime successive. La proposta, presentata come un investimento “green” e sostenibile, prevedeva il vincolo delle somme per tre anni, un meccanismo che avrebbe consentito agli organizzatori di ampliare la leva finanziaria e prolungare la truffa.
6mila presunte vittime della truffa in tutta Italia
Le indagini hanno permesso di identificare circa 6mila presunte vittime in tutta Italia, per un volume complessivo di investimenti stimato in 80 milioni di euro.
Il sequestro preventivo
La Procura di Bologna ha disposto il sequestro preventivo del sito e di tutti i rapporti finanziari riconducibili alle società e agli indagati, in attesa del giudizio.







