Dalla bresaola con carne di cavallo al salame di solo suino, le nuove regole sui salumi

bresaola

Con il decreto dell’8 agosto 2025 il ministero dell’Agricoltura ha varato una disciplina che ridefinisce una serie di regole per la produzione e l’etichettatura di alcune carni lavorate, come speck, salame, prosciutto cotto, crudo stagionato e bresaola. Quest’ultima potrà essere fatta anche con carne di cervo e di cavallo (ma non l’Igp)

Con il decreto dell’8 agosto 2025 il ministero dell’Agricoltura ha varato una disciplina che ridefinisce una serie di regole per la produzione e l’etichettatura di alcune carni lavorate, come speck, salame, prosciutto cotto, crudo stagionato e bresaola. Quest’ultima potrà essere fatta anche con carne di cervo e di cavallo (ma non l’Igp). Infatti le nuove regole non varranno per i salumi già regolamentati da disciplinari Dop e Igp: per essi continueranno a valere le vecchie regole stabilite dagli stessi disciplinari.

Le novità per il prosciutto cotto

Il decreto, che sostituisce e abroga i precedenti testi del 2005 e del 2016, introduce alcune novità, come scrive Gambero rosso, che riporta la notizia. Per il prosciutto cotto vengono confermate le varianti “scelto” e “alta qualità”, differenziate in base al tasso di umidità. È ammessa l’affumicatura, purché dichiarata chiaramente in etichetta, mentre la vendita deve avvenire a una temperatura non superiore ai 4 gradi.

Per il crudo

Il prosciutto crudo stagionato dovrà maturare almeno sette mesi, che diventano nove per i pezzi di almeno otto chili. Il processo deve essere fatto senza tecniche accelerate e senza l’impiego di cosce difettose. Anche in questo caso vengono fissati limiti precisi di umidità, proteine e grado di proteolisi.

Salame senza carni separate meccanicamente

Vediamo cosa cambia per il salame: potrà essere preparato soltanto con carne e grasso suino, escludendo carni separate meccanicamente.

Culatello

Il culatello deve essere tratto solo dai muscoli interni della coscia suina, con forma a pera, peso minimo di tre chili e stagionatura di almeno nove mesi.

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Bresaola e speck

Per la bresaola viene chiarito che potrà essere ottenuta da carni bovine, equine o di cervo, rigorosamente magre e prive di tendini, con limiti di grasso fissati al 16 per cento e di proteine al 24. Lo speck dovrà invece derivare da cosce disossate, salate a secco e affumicate con legno naturale a una temperatura non superiore ai 25 gradi. La stagionatura minima è di dodici settimane, con un calo peso obbligatorio del 28 per cento.

I controlli

Il decreto si occupa anche di controlli e autocontrolli: i produttori dovranno effettuare campionamenti periodici e analisi chimico-fisiche, mentre gli ispettori effettueranno verifiche ufficiali negli stabilimenti.

L’etichettatura

Per quanto riguarda l’etichettatura, ogni prodotto dovrà riportare la denominazione corretta, con divieto di termini impropri o fuorvianti. Le nuove norme sono entrate in vigore dal 24 agosto scorso, mentre per bresaola e speck i produttori hanno tempo fino al 23 agosto 2026 per adeguarsi. Nel frattempo i prodotti già immessi sul mercato potranno essere venduti fino a esaurimento scorte.