
Le linee guida francesi indicano per lo svezzamento un massimo di 10 grammi di proteine di origine animale. Abbiamo esaminato 23 omogeneizzati di carne e pesce e, a conti fatti, spesso si supera abbondantemente questo limite
Spesso non ce ne rendiamo conto, ma il tempo passa velocemente: un momento prima si ha il proprio bimbo appena nato tra le braccia e un momento dopo, si è già alle prese con le prime paroline, i gattonamenti in giro per casa e lo svezzamento, una fase delicata e che richiede molta pazienza, ma soprattutto, prodotti che diano al bambino tutti i nutrimenti necessari per la sua crescita.
Noi del Salvagente abbiamo preso in esame 8 marchi di omogeneizzati, concentrandoci sui prodotti di carne e pesce per dare un’occhiata al quantitativo di proteine contenute.
Punto di partenza è stato il nuovo programma alimentare per bambini elaborato in Francia, il PNNS4, il programma nazionale di nutrizione e salute che, per la diversificazione dell’alimentazione dei neonati, raccomanda un quantitativo massimo di 10 grammi al giorno di proteine animali per i neonati fino all’anno di età. Questa indicazione si scontra però con la realtà degli omogeneizzati, che presentano una percentuale media dell’8% di carne su 190/200 g di prodotto, che equivalgono spesso a più di 10 grammi per il consumo di due vasetti al giorno.
Qui vi anticipiamo la tabella dei prodotti a base di manzo pubblicata nel numero di agosto del Salvagente, le altre -quelle degli omogeneizzati a base di pollo e di pesce le trovate nel numero del giornale.
Il parere del pediatra
Le aziende seguono però una direttiva europea del dicembre 2006 riguardo alla composizione essenziale di alimenti per neonati e bambini piccoli, che sostiene sia necessario un minimo dell’8% di proteine animali per i bambini appena nati. Una distonia tra norme europee e consigli transalpini che rende confusi i genitori.
“In realtà, i grammi di proteine dipendono molto dal peso del bambino, non c’è una quantità standard da seguire. Per i neonati sarebbe consigliato dare 2,2-2,5 grammi di proteine per chilogrammo del bambino” ci spiega Ruggero Francavilla, pediatra e gastroenterologo all’Università di Bari, che sostiene non ci sia una quantità giornaliera universale. E aggiunge: “Poi è chiaro che bisogna sempre stare attenti all’eccesso, dato che le proteine si assumono non solo con la carne, ma anche con i legumi, anche perché diverse ipotesi suggeriscono che una quantità sproporzionata di proteine potrebbe portare a un’obesità a lungo termine. Io, come anche altri pediatri, consiglio di non dare al bambino un intero barattolo di omogeneizzato per un pasto solo, meglio limitarsi alla metà”. Interessante posizione, forse non molto conosciuta dai neogenitori, ma sicuramente una valida soluzione per diminuire il quantitativo di proteine giornaliero, dato che alcuni marchi, come Plasmon, Alce Nero e Conad, contengono una quantità elevata di proteine, soprattutto per gli omogeneizzati di carne bianca e rossa.
Francavilla prosegue così: “Anche il consumo di latte costituisce un importante apporto di proteine per i neonati; infatti se un bambino è un grande bevitore di latte, i latti formulati, quindi quelli di crescita, sono preferibili rispetto al latte animale, perché hanno meno proteine animali”.











