Il pranzo in spiaggia disturbato dalle vespe? 3 consigli per difendersi

VESPE

Tre consigli di Seirian Sumner, professoressa di ecologia comportamentale all’University College di Londra, per difendersi senza farsi male (o farne alle vespe) quando il nostro panino, la frutta o il piatto diventano obiettivo delle vespe

L’estate porta con sé sole, gite all’aperto, pranzi in giardino… e inevitabilmente, vespe. Piccoli insetti striati di giallo e nero che sembrano avere un radar per la nostra bibita zuccherata o il panino al prosciutto. Ma davvero sono così aggressivi e pericolosi come pensiamo?

Secondo Seirian Sumner, professoressa di ecologia comportamentale all’University College di Londra, gran parte della nostra avversione nasce da pregiudizi e fraintendimenti. Le vespe non sono cattive, spiega in un articolo pubblicato sull’edizione inglese di The Conversation: sono animali sociali con ruoli precisi nell’ecosistema, e più utili di quanto immaginiamo. Sono predatrici instancabili di insetti (anche nocivi per l’agricoltura), impollinatrici e pulitrici naturali.

La professoressa indica allora tre semplici strategie, basate sulla biologia delle vespe, per evitare punture e panico.

1. Non agitarti: lei non vuole attaccarti

Quasi tutte le vespe che troviamo nei pressi del cibo sono femmine operaie, e non sono lì per pungerti: stanno semplicemente cercando qualcosa da riportare al nido. Se ti muovi lentamente e resti calmo, eviti di innescare in lei una reazione difensiva. I movimenti rapidi, i colpi d’aria, i respiri affannati (la quantità di anidride carbonica emessa, viene interpretata da questi insetti, come segnale di un attacco) o le urla vengono interpretati come segnali di minaccia – come farebbe un tasso, predatore naturale nei suoi confronti.

Il consiglio? Respira con calma, non sventolare le mani e soprattutto evita di schiacciarla: una vespa in pericolo emette feromoni che attirano altre compagne in modalità difensiva.

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2. Osservala: ti dice cosa vuole

Le vespe che si avvicinano ai nostri picnic stanno lavorando per la colonia. Cercano proteine (per le larve) o zuccheri (per se stesse), a seconda del momento della stagione. Se la vedi interessata alla marmellata, al succo o alla frutta, è probabile che sia già finita la fase di allevamento e stia cercando energia per sé. Se invece rosicchia un pezzetto di prosciutto, probabilmente nel suo nido ci sono ancora larve affamate.

In ogni caso, la vespa è concentrata sul suo compito. Non è interessata a te, a meno che tu non la ostacoli o ti comporti da predatore.

3. Falle un’offerta (strategica)

Il trucco che pochi conoscono? Preparare una piccola “offerta” lontana dalla tavola, con un pezzetto del cibo che la vespa ha scelto (sia esso dolce o proteico). In questo modo, lei tornerà più volte sullo stesso punto, evitando di disturbare i commensali. Puoi spostare l’offerta gradualmente sempre più distante, tenendo così le vespe a debita distanza ma senza ucciderle né irritarle.

Questo sistema è talmente efficace che viene usato anche nei ristoranti all’aperto in molti Paesi per ridurre i disagi ai clienti.

Alleate, non nemiche

Le vespe non sono attratte da noi in quanto persone, ma dalle sostanze chimiche emesse dal cibo. Inoltre, a differenza delle api, non sono brave a reclutare “colleghe”: non aspettarti che arrivino in sciame solo perché ne hai vista una. E se anche accade, stai pur certo che – se le lasci lavorare – non ti causeranno alcun danno.