Spid a pagamento: dopo Aruba, Infocert e ora Register.it. E gli altri?

SPID

I provider che fanno pagare la Spid ora sono tre: ad Aruba si è aggiunto Infocert e oggi Register.it. i primi due chiedono poco meno di 6 euro l’anno il terzo 11 euro. Il governo continua a puntare sulla Cie ma i consumatori protestano: “paradossale pagare per comunicare con la PA” commenta Mdc

A oggi gli operatori che fanno pagare la SPID sono tre, ad Aruba, infatti, si è aggiunto prima Infocert e oggi Register.it. E tanto è bastato per rinfocolare una polemica che continua a coinvolgere il governo anche se al momento gli altri provider, tra cui Poste Italiane continuano  a offrire questo servizio gratuitamente (tranne che per alcuni costi extra in casi specifici di riconoscimento via webcam).

Il Movimento difesa del cittadino (Mdc) ribadisce la necessità di sbloccare i 40 milioni di euro di finanziamenti pubblici destinati agli operatori che forniscono i servizi di identità digitale (SPID) – inseriti in un emendamento al decreto sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per scongiurare costi forzati a carico degli utenti.

Oggi in Italia sono più di 39 milioni le identità digitali attive e più del 70% è gestito da Poste Italiane. “Senza lo sblocco dei fondi, potrebbe concretizzarsi il rischio di dover pagare un servizio diventato ormai necessario per i cittadini per interagire con la pubblica amministrazione”, afferma Mdc.

Per l’associazione di consumatori “è paradossale che il cittadino debba pagare un servizio, la cui adesione è stata incentivata per anni, a causa dei ritardi burocratici”.

Non convince, poi, l’alternativa allo SPID: la carta d’identità elettronica (CIE). A oggi il 90% degli accessi ai servizi digitali della P.A. avviene tramite SPID, segno di una preferenza specifica da parte dell’utente. Inoltre, l’ipotizzata sostituzione dello SPID con la CIE sembra lontana dall’essere realistica, considerando le difficoltà persistenti dei cittadini a ottenerla. In molti Comuni i tempi per avere la CIE sono molto lunghi, le modalità di utilizzo non sono friendly perché necessitano di implementazione della CIE nei cellulari e l’intero meccanismo risulta essere più complicato rispetto alla SPID.

Provider che fanno pagare SPID

  • Aruba: dal secondo anno costa 5,98 euro + IVA all’anno; il primo anno è gratuito per i nuovi utenti.

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  • InfoCert: dal 28 luglio 2025, costerà 5,98 euro IVA inclusa/anno (primo anno gratuito); il rinnovo non è automatico: serve il consenso esplicito dell’utente.

  • Register.it dal 1° settembre 2025 applicherà un canone annuo di 9,90 euro + Iva, ossia circa 11 euro, per il rinnovo dello Spid

Provider che mantengono (al momento) SPID gratuito

  • PosteID (Poste Italiane): SPID gratuito, salvo eccezioni per modalità particolari di attivazione a pagamento (es. via bonifico o documenti elettronici).

  • Altri provider (come Namirial, Sielte, Intesi Group, EtnaID, TeamSystem):

    • SPID gratuito se si utilizza riconoscimento via CIE, CNS o firma digitale

    • Solo in caso di riconoscimento da remoto tramite webcam o audit-video è previsto un costo (es. Namirial 19,90 euro + Iva, Lepida o Sielte 9–24 euro + Iva)

Cosa fare se non si vuole pagare pagare

Chi ha SPID con Aruba, Register.it o InfoCert e vuole evitare il canone può recedere dal servizio (es. tramite PEC o raccomandata) e passare a un provider gratuito, come PosteID o altri citati.