
La Commissione Europea ha inflitto una sanzione di 489.000 euro all’azienda farmaceutica Alchem International per aver fatto cartello sul prezzo del principio attivo del Buscopan, dal 2005 al 2018
La Commissione Europea ha inflitto una sanzione di 489.000 euro all’azienda farmaceutica Alchem International per aver fatto cartello sul prezzo del principio attivo del Buscopan, per oltre dodici anni, violando le norme antitrust dell’Ue. Alchem produce l’N-Butylbromide Scopolamine o Hyoscine (sigla Snbb), un principio attivo fondamentale per la produzione di Buscopan, il noto farmaco antispastico usato per trattare dolori addominali, e dei suoi equivalenti generici.
Secondo quanto accertato dalla Commissione, tra novembre 2005 e febbraio 2018 Alchem ha concordato con altre aziende un prezzo minimo di vendita del Snbb ai clienti (distributori e produttori di generici) e la spartizione delle quote di mercato. Le imprese coinvolte hanno inoltre scambiato informazioni commerciali sensibili, violando così le regole sulla libera concorrenza. Nel 2023 la Commissione aveva già concluso un procedimento di transazione con sei aziende coinvolte nello stesso cartello, imponendo sanzioni per un totale di 13,4 milioni di euro. Alchem ha deciso di non aderire alla transazione e ha scelto di difendersi con il procedimento ordinario perdendo, così, la possibilità di ottenere una riduzione della sanzione.
Si apre la strada ai risarcimenti per aziende e cittadini danneggiati
È la prima volta che la Commissione sanziona un cartello in relazione a un principio attivo farmaceutico. Le autorità antitrust europee hanno condotto le indagini anche in coordinamento con le autorità svizzere e australiane, confermando l’ampiezza e la gravità del comportamento anticoncorrenziale.
La decisione della Commissione apre la strada anche a possibili azioni di risarcimento da parte di aziende o cittadini danneggiati. Ai sensi della giurisprudenza UE e del regolamento n. 1/2003, infatti, la decisione della Commissione costituisce una prova vincolante dell’esistenza dell’illecito. Le vittime possono quindi rivolgersi ai tribunali nazionali per chiedere un risarcimento, senza che l’ammontare del danno debba essere ridotto in ragione della multa già imposta dall’Ue.
Come ha sottolineato Teresa Ribera, vicepresidente esecutiva per la Transizione Giusta, Pulita e Competitiva della Commissione Ue, si tratta di “un segnale forte sul valore della concorrenza per garantire l’accesso equo ai farmaci essenziali”.