
Un lettore scopre una perdita d’acqua nel tubo dell’acquedotto in strada, prima del contatore. Chi paga? Ci aiuta Valentina Masciari, responsabile utenze di Konsumer Italia
Caro Salvagente,
in questi giorni ho scoperto che c’è una perdita di acqua nel tubo dell’acquedotto che dalla strada entra nella mia proprietà e si collega al contatore. Contattato la società che gestisce l’acquedotto mi hanno detto che essendo il tubo all’interno della proprietà non spetta a loro la riparazione.
Io ho riferito loro che il collegamento è stato fatto 45 anni fa da chi gestiva l’acquedotto e non da chi ha costruito la casa e che io ritengo di essere responsabile solo di quello che succede dal contatore verso la mia casa.
Non vogliono sentir ragioni e affermano che il regolamento dell’acquedotto (fatto negli ultimi 20 anni) dice una cosa diversa e sto valutando di rivolgermi ad un legale per affrontare la questione.
Avete per caso qualche consiglio e/o riferimento legislativo che io possa far valere?
Grazie e saluti
Francesco Mastrosimone
Caro Francesco,
abbiamo chiesto aiuto a Valentina Masciari, responsabile utenze dell’associazione dei consumatori Konsumer Italia. Ecco cosa ci ha risposto.
Con le informazioni disponibili, si desume che la condotta idrica attraversa un terreno privato e come in genere avviene, l’ente gestore del servizio, non è molto disponibile a effettuare interventi in tali condizioni.
Bisognerebbe conoscere il regolamento vigente sul territorio e la carta servizi che stabilisce i diritti degli utenti privati. Comunque, sempre in genere, la responsabilità per la riparazione di una perdita d’acqua nel terreno privato, dipende da diversi fattori: se la perdita è prima del contatore o al contatore stesso, la riparazione deve essere fatta dal gestore del servizio idrico. Se la perdita è dopo il contatore, deve essere riparata dal proprietario.
Volendo poi spingersi oltre, effettivamente i rapporti tra l’ente che gestisce il servizio ed i soggetti proprietari dei beni sui quali è stata realizzata la tubazione, dovrebbero essere regolamentati in base allo schema della servitù di acquedotto e quindi i soggetti coinvolti dovrebbero stipulare un vero e proprio contratto o comunque un accordo che contempla i rispettivi diritti e doveri.
Ma tutto questo nella realtà è improbabile che si verifichi.
È anche vero, come succede in questi casi, e come in effetti scrive il sig. Francesco, che l’impianto esiste da diversi anni, e allora si potrebbe ritenere che si sia costituita una servitù di acquedotto a titolo originario, quindi anche senza un accordo, con la conseguenza che il proprietario del fondo, non è tenuto a compiere alcuna opera necessaria all’esercizio della stessa, e di conseguenza l’esecuzione resta a carico dell’ente gestore