
Gli Stati membri hanno adottato la proposta della Commissione europea di vietare definitivamente il flufenacet, erbicida molto usato nelle coltivazioni di cereali, classificato dall’Efsa come pericoloso interferente endocrino
L’Europa dice addio al flufenacet, un erbicida molto utilizzato nelle coltivazioni di cereali e classificato dall’Efsa come interferente endocrino potenzialmente dannoso per il sistema ormonale. Una decisione molto importante, quella presa lo scorso 12 marzo dagli Stati membri, che hanno adottato la proposta, presentata a novembre dalla Commissione europea (su sollecitazione di diverse associazioni ambientaliste), di vietare definitivamente il pesticida. Si concludono così gli 11 anni di valutazione a cui era sottoposto il flufenacet, la cui autorizzazione veniva rinnovata di anno in anno. Questa volta non sarà più rinnovata, anche se chi lo utilizza ha 18 mesi di tempo per smaltire le scorte.
La battaglia non finisce qui: estendere il divieto a tutti i Pfas
Le associazioni ambientaliste chiedono a gran voce di non fermarsi qui e di estendere il divieto a tutti i Pfas, categoria a cui appartiene il flufenacet, noti per essere “inquinanti eterni” perché sono estremamente persistenti nell’ambiente. Più la ricerca avanza, più emergono prove degli effetti dannosi dei Pfas sulla salute: sono sospettati di essere cancerogeni (per fegato e reni), interferenti endocrini, di favorire obesità e diabete, di compromettere la fertilità e lo sviluppo del feto.
L’Ong francese Générations Futures ricorda che una volta disperso nei campi, si degrada progressivamente in acido trifluoroacetico (Tfa), un Pfas che, sebbene non sia tra i più pericolosi, si sta accumulando da decenni nell’ambiente, soprattutto nelle falde acquifere. Uno studio di Que Choisir, pubblicato a febbraio, ha rilevato alte concentrazioni di Tfa in diversi campioni di acqua del rubinetto analizzati in tutta la Francia. Altri studi precedenti avevano già evidenziato una contaminazione massiccia delle acque di tutta Europa da parte di questa sostanza. Purtroppo, il divieto del flufenacet non sarà sufficiente a eliminare del tutto la contaminazione delle acque da Tfa perché altri pesticidi Pfas si degradano in questa sostanza. Ad esempio, il flutolanil, un fungicida il cui divieto è attualmente bloccato per mancanza di sostegno da parte degli Stati membri.
Anche l’eurodeputata dei Verdi, Cristina Guarda, chiede di procedere con il divieto del flutolanil per il quale è stata rimandata la decisione. “Inoltre, occorre un approccio preventivo nell’agricoltura, implementando strategie di coltivazione e misure protettive nelle aree contaminate da Pfas, per garantire un futuro più sano e sostenibile per tutti” – si legge nel comunicato dei Verdi che fanno sapere che continueranno a lottare per un divieto totale dei Pfas in Europa, dalla produzione al consumo. La protezione della salute pubblica e dell’ambiente deve essere una priorità assoluta, e non possiamo permettere che le pressioni delle lobby industriali rallentino il processo di revisione del regolamento Reach attualmente il corso, che ha preso il via dalla proposta di restrizione universale dei Pfas avanzata da cinque Stati membri. La recente approvazione della legge francese per la messa al bando dei Pfas, promossa dai Verdi, dimostra che già oggi è possibile andare nella direzione di un’Europa libera da queste sostanze dannose”.