Polli e benessere animale: bene Eataly, gli impegni a metà di Carrefour, bofrost e Fileni

polli chicken uova

Pubblicato il report europeo ChickenTrack di Ciwf, che di anno in anno monitora i progressi delle aziende nel raggiungimento dei requisiti di benessere animale dei polli. Tra le italiane che hanno preso impegni, Eataly, bofrost, Cortilia, Carrefour, Fileni

 

Pubblicato il report europeo ChickenTrack di Ciwf, che di anno in anno monitora i progressi delle aziende nel raggiungimento dei requisiti di benessere animale dei polli come stabilito dallo European chicken commitment (Ecc). “In Italia migliorano le comunicazioni delle aziende monitorate, ma con un numero di impegni così basso, il settore alimentare nazionale rischia di rimanere indietro rispetto ad altri Paesi europei” spiega Ciwf.

I numeri

In Europa, oltre 380 aziende hanno sottoscritto l’Ecc e il report ChickenTrack monitora i progressi delle 93 più influenti in termini di rilevanza geografica, dimensioni e volumi di carne di pollo. Tra queste, 37 supermercati, 9 aziende della ristorazione collettiva, 20 della ristorazione commerciale, 11 aziende della trasformazione e 7 produttori. Delle 93 aziende incluse, 64 comunicano i progressi, il 69% rispetto al 65% del 2023 e al 39% del 2022. 11 aziende hanno condiviso lo stato della loro transizione per la prima volta nel 2024, tra cui due italiane.

La situazione in Italia

Nonostante l’Italia rappresenti il fanalino di coda in quanto a impegni di medio-lungo periodo a rispettare i requisiti di migliore benessere dello European Chicken Commitment, le cinque aziende italiane monitorate nel 2024 hanno notevolmente migliorato la qualità delle proprie comunicazioni:

Eataly ha pubblicato i progressi per la prima volta, estesi a tutte le proprie attività italiane (inclusa la ristorazione) e a tutte le categorie di prodotto coperte dall’impegno, con alte percentuali di transizione su alcuni dei criteri più complessi: densità di allevamento, arricchimento e luce naturale (90%), razza (80%) e stordimento (70%).
bofrost* Italia ha condiviso pubblicamente per la prima volta i propri progressi suddivisi per criteri, unico Paese del gruppo tedesco ad avere adottato una comunicazione trasparente rispetto alla transizione verso i criteri Ecc. Per quanto riguarda i progressi su singolo punti: raggiunto il 25% di impegni sulla luce naturale, e l’81% dello stordimento in atmosfera controllata.
Carrefour Italia ha condiviso i progressi suddivisi per criteri, rispetto alla percentuale di transizione complessiva comunicata nel 2023. Vediamoli nel dettaglio: Densità di allevamento, arricchimenti, razze (16,8%), luce naturale (16,7%), stordimento in atmosfera controllat (34,7%).
Gruppo Fileni continua a progredire verso il raggiungimento dei propri obiettivi. Nel dettaglio: Densità di allevamento (23%), razze (27%), luce naturale (50%), arricchimenti e stordimento in atmosfera controllata (23%).
I progressi di Cortilia rimangono invariati rispetto al 2023 (completato l’80%).
A livello europeo, Francia e Regno Unito continuano a rimanere i Paesi più rappresentati nel report grazie al numero di aziende impegnate verso l’Ecc in questi mercati.

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I criteri più complessi da mettere in pratica

“L’utilizzo di genetiche a più lento accrescimento e le densità di allevamento rimangono due dei criteri di produzione dell’Ecc più complessi da implementare e presentano le percentuali di transizione più bassi” scrive Ciwf. Tra le aziende che comunicano i progressi suddivisi per criteri, solo due (Schiever Distribution in Francia e Waitrose nel Regno Unito) dichiarano il 100% di conformità al criterio relativo alle densità di allevamento, mentre altre sei hanno superato il 50% di transizione, tra cui Alcampo (Spagna), Eataly e Gruppo Danone. Sei aziende che comunicano i progressi rispetto alla totalità dei criteri Ecc hanno invece raggiunto una conformità superiore al 30% sul requisito relativo alla razza, tra queste Gruppo Carrefour e Auchan, sia in Francia che in Polonia. Norsk Kylling (Norvegia) e M&S (Regno Unito) sono le uniche due aziende tra quelle monitorate ad avere completato la transizione su tutti i criteri della richiesta unificata, dimostrando che il cambiamento non solo è attuabile, ma anche economicamente sostenibile.

Ciwf Italia: transizione ampia solo con adesione Gdo

Bianca Furlotti, del Settore Alimentare di Compassion in World Farming, ha commentato: “È incoraggiante vedere di anno in anno i miglioramenti nelle comunicazioni delle aziende italiane incluse in ChickenTrack, a testimonianza della loro responsabilità rispetto agli impegni presi e del continuo supporto a migliori standard di benessere animale. Tuttavia, la transizione accelererà e avrà un impatto su larga scala solo tramite l’adesione delle principali aziende della grande distribuzione, che concordando chiare strategie di transizione con i propri fornitori, stipulando contratti a lungo termine e garantendo investimenti graduali, potranno dare impulso al cambiamento”.