
Migliaia di tirate con una sola sigaretta elettronica e il dubbio che la quantità di nicotina sia superiore di quanto consentito nelle normative europee. Le accuse svizzere alla Elfbar, la sigaretta elettronica il cui fumo dal sapore dolciastro conquista sempre più giovani
Il rischio di assumere una quantità eccessiva (e non consentita legalmente) di nicotina, fino ad arrivare all’intossicazione e accusare sintomi come tachicardia, ansia, nausea, mal di testa acuti e molti altri è tutt’altro che remoto. E potrebbe riguardare le sigarette elettroniche “Elfbar”, almeno secondo le accuse che vengono dalla Svizzera, concentrate sulla quantità di “puff” (tirate o svapate che dir si voglia) incredibilmente alta.
La Elfbar è un’azienda produttrice di sigarette elettroniche nata nel 2018 a Shenzhen e cresciuta rapidamente nel corso di questi 7 anni, diventando la numero uno al mondo sulla frontiera del vaping. Ora vende, in diversi paesi tra Europa, Asia e Stati Uniti, prodotti dai gusti più disparati e dai colori sgargianti, che attraggono (intenzionalmente o no) soprattutto i giovanissimi. Il vero problema è che i controlli sull’effettiva quantità di nicotina, in sali, contenuta nei liquidi, sembrano non funzionare, vista la differenza di limiti che c’è tra diverse legislazioni e la vendita che, invece, non ha confini. Se sulle confezioni europee viene segnata al 2%, quantitativo massimo consentito in molti paesi comunitari, l’Associazione svizzera per la prevenzione del tabagismo ha in passato verificato il fatto che in Europa fossero vendute illegalmente sigarette con quantità di nicotina superiori alla norma, destinate al mercato americano e asiatico. Un quantitativo pari a 30 mg di nicotina o addirittura a 50/60 mg (e per capirne la pericolosità basti pensare che già 20 mg è considerata una dose forte, le considerazioni vengono da sé).
Nel febbraio 2023 tutte le Elf Bar 600, il modello più diffuso della gamma, hanno dovuto essere ritirate dal mercato britannico perché test di laboratorio indipendenti avevano rilevato una dose di nicotina superiore del 50% alla dose massima di 20mg/ml. In seguito a queste rivelazioni, i principali supermercati hanno addirittura bandito il marchio dai loro scaffali. L’azienda ha presentato le sue «sincere scuse» e ha dichiarato che si è trattato di una svista.
Il pericolo delle sigarette elettroniche con questi valori di nicotina sta nel fatto che molti consumatori, distratti dal sapore dolciastro del liquido, non si rendono conto immediatamente della quantità aggressiva di sostanza che assumono, superiore rispetto alle sigarette elettroniche tradizionali, e rischiano di fumare a oltranza accusando poi effetti collaterali sul fisico molto sgradevoli
La Elfbar, inoltre, si mostra consapevole del fatto che i gusti dolciastri alla frutta attraggano i più giovani, tant’è che in Cina, dove sono vietate molto rigidamente le sigarette elettroniche con gusti diversi dal tabacco, l’azienda non spinge il commercio interno, mentre continua ad alimentare quello estero. Sul sito ufficiale di Elfbar c’è una pagina che presenta il programma “Lighthouse Guardian” (letteralmente “guardiano del faro”) che recita: “ELFBAR ha lanciato il programma per proteggere la sicurezza degli adolescenti e impedire loro di usare la nicotina in qualsiasi forma. Ci siamo impegnati a limitare rigorosamente il loro accesso a qualsiasi prodotto per lo svapo, concentrando gli sforzi dallo sviluppo del prodotto e dal marketing alle vendite”.