Il costo nascosto del mais Ogm per gli agricoltori Usa

MAIS OGM

1 miliardo di dollari. Tanto hanno speso in più gli agricoltori Usa che hanno coltivato in massa il mais Ogm a causa della resistenza dei parassiti e dell’uso maggiore di pesticidi. Lo quantifica uno studio pubblicato su Science

Non è che mancassero le prove, ma vederlo scritto sull’autorevole Science e perfino quantificato fa impressione. E così vale la pena ripercorrere lo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista che ha rivelato come gli agricoltori della cintura del mais negli Stati Uniti abbiano coltivato in eccesso una varietà di mais geneticamente modificato (GM), portando a perdite economiche superiori al miliardo di dollari. La ricerca ha evidenziato come l’uso intensivo di questo mais abbia favorito lo sviluppo di resistenza nei parassiti, riducendo l’efficacia della coltura e aumentando la dipendenza da insetticidi chimici.

L’eccesso di mais Bt e la resistenza dei parassiti

Il mais in questione, noto come Bt, è progettato per produrre tossine che lo rendono letale per alcuni parassiti, tra cui il corn rootworm (verme delle radici del mais). Il corn rootworm è un gruppo di coleotteri appartenenti al genere Diabrotica, considerato uno dei parassiti più dannosi per la coltivazione del mais negli Stati Uniti e in altre aree agricole del mondo. Tuttavia, più dell’85% del mais coltivato negli Stati Uniti utilizza questa tecnologia, e diversi parassiti hanno sviluppato una resistenza crescente alle tossine del Bt.

I ricercatori dell’Università cinese di Renmin, di quelle statunitensi dello Iowa, Michigan, Ithaca, Wisconsin-Madison, Purdue, hanno analizzato dati raccolti tra il 2005 e il 2016 in dieci stati americani.

In particolare, tra il 2014 e il 2016, gli agricoltori dell’Indiana, dell’Ohio e del Michigan hanno destinato circa il 50% dei loro campi al mais Bt, mentre il livello ottimale stimato dagli studiosi sarebbe stato del 18% o meno. Se avessero rispettato questa soglia, avrebbero potuto guadagnare fino a 99 milioni di dollari in più ogni anno.

“Questo studio è il primo a dimostrare che i guadagni economici a breve termine sono associati alla riduzione della coltivazione del mais Bt contro il corn rootworm”, ha spiegato Bruce Tabashnik, professore dell’Università dell’Arizona, non coinvolto nella ricerca.

sponsor

Il tapis roulant dei pesticidi

Gli scienziati hanno anche scoperto che la resistenza del corn rootworm al mais Bt è ormai documentata in almeno sei Stati americani, mentre 29 casi di resistenza ai raccolti Bt sono stati registrati in undici specie di parassiti in sette paesi diversi.

L’uso crescente del mais Bt ha inoltre portato a un incremento dell’uso di insetticidi, un fenomeno che contraddice lo scopo originario di questa coltura geneticamente modificata che in teoria doveva resistere ai parassiti. Il rischio, secondo gli autori dello studio, è di cadere in una sorta di “tapis roulant dei pesticidi“, in cui nuove tecnologie transgeniche diventano rapidamente obsolete, rendendo necessaria una continua introduzione di nuove soluzioni per combattere la resistenza dei parassiti.

Tornare alla rotazione

Per affrontare questa problematica, i ricercatori propongono di incentivare una maggiore diversificazione delle sementi disponibili per gli agricoltori. Attualmente, le aziende produttrici di semi combinano più tratti genetici nelle stesse varietà, rendendo difficile per gli agricoltori valutare il costo reale di ogni singola caratteristica. Per questo motivo, gli studiosi suggeriscono maggiore trasparenza nel settore, con etichette dettagliate sui tratti genetici inclusi nei semi e sui relativi costi.

Un’altra soluzione chiave è la rotazione delle colture, che aiuta a ridurre la pressione selettiva sui parassiti e a rallentare la loro evoluzione verso la resistenza. Inoltre, la creazione di “rifugi” di mais convenzionale accanto alle coltivazioni Bt potrebbe contribuire a limitare l’adattamento degli insetti.