Vongole del pacifico surgelate richiamate per Pfas

PFAS

Il ministero della Salute ha emesso un avviso di richiamo precauzionale per un lotto di vongole del Pacifico cotte e sgusciate surgelate a marchio Coralfish distribuito da Panapesca, a causa della presenza di una classe di Pfas (gli Pfoa) oltre i limiti consentiti.

Il provvedimento, pubblicato sul portale del ministero della Salute, mira a tutelare la salute dei consumatori da un possibile rischio chimico. Il richiamo colpisce tanto per la presenza di queste sostanze quanto per il fatto che mostra come i controlli della Raccomandazione (UE) 2022/1431 che invita gli Stati membri a monitorare la presenza di 28 PFAS specifici in una vasta gamma di alimenti, avvengano, per quanto dopo la messa in commercio.

Dettagli del prodotto richiamato

Il richiamo riguarda esclusivamente le confezioni da 800 grammi, confezionate in buste termosaldate, con le seguenti specifiche:

  • Numero di lotto: VN121IV367BL
  • Data di scadenza: 30/06/2026
  • Produttore: Ngoc Ha Co. Ltd. Food Processing and Trading (marchio di identificazione DL 121)
  • Stabilimento di produzione: Hoi Hamlet, villaggio di Kim Son, distretto di Chau Thanh, provincia di Tien Giang, Vietnam
  • Distributore in Italia: Panapesca SpA

I consumatori in possesso di questo lotto di prodotto sono invitati a non consumarlo e a restituirlo al punto vendita per ottenere il rimborso o la sostituzione.

Rischio associato: presenza di PFOA

Il motivo del richiamo risiede nella rilevazione di livelli eccessivi di PFOA, una sostanza chimica appartenente alla classe dei composti perfluoroalchilici (PFAS). Il PFOA, comunemente utilizzato in passato per la produzione di materiali antiaderenti, impermeabili e resistenti alle macchie, rappresenta un rischio significativo per la salute umana a causa della sua persistenza nell’ambiente e nel corpo umano.

Secondo l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), il PFOA è classificato nella categoria 2B, ovvero come possibilmente cancerogeno per l’uomo. Studi scientifici hanno evidenziato che l’esposizione prolungata a questa sostanza può aumentare il rischio di sviluppare diverse patologie, tra cui:

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  • Malattie del fegato
  • Disturbi endocrini
  • Problemi immunitari
  • Cancro