Secondo il sito specializzato iFixit, l’autonomia della batteria del Galaxy Ring inizierebbe a ridursi dopo due anni, mentre il servizio clienti di Apple conferma che i suoi auricolari AirPods hanno una durata di vita compresa tra due e tre anni
Chi comprerebbe un dispositivo elettronico che ha una durata limitata, praticamente di poco superiore alla garanzia commerciale? Probabilmente nessuno. Eppure, come denuncia 60 Millions de consommateurs, un numero crescente di prodotti rientra in questa categoria. Ad esempio, il Galaxy Ring, l’anello connesso firmato Samsung e venduto a 449 euro o le AirPods, gli auricolari di Apple che costano dai 150 euro in su.
Dispositivi difficili da riparare, batterie che si deteriorano dopo due anni
Il Galaxy Ring include una batteria per alimentare i suoi sensori di attività e di comunicazione wireless, la cui potenza, e quindi autonomia, varia in base al diametro dell’anello. Secondo il sito specializzato iFixit, che analizza dispositivi elettronici e fornisce pezzi di ricambio e consigli per la riparazione, l’autonomia della batteria (circa 7 giorni secondo Samsung) inizierebbe a ridursi dopo due anni. iFixit precisa che si tratta di “misurazioni basate sull’esperienza e l’osservazione nel settore tecnologico, incluse le analisi di scienziati, produttori e riparatori”. Certo, l’anello non smetterà di funzionare improvvisamente, ma la sua autonomia si ridurrà progressivamente con i cicli di carica/scarica.
E Samsung non è l’unico produttore interessato da questa obsolescenza programmata. Il servizio clienti di Apple ha confermato che i suoi auricolari wireless AirPods hanno una durata di vita compresa tra due e tre anni, con guasti coperti dalla garanzia commerciale di due anni. Diverso è il caso dell’Oura Ring, un altro anello connesso, il cui produttore specifica che «le parti consumabili, come le batterie, non sono coperte dalla garanzia limitata di un anno»! Tuttavia, tutti questi dispositivi, inclusi smartphone e batterie, sono coperti dalla garanzia legale di conformità di due anni (e da quella contro i vizi occulti, se applicabile).
Indice di riparabilità, un’indicazione preziosa per i consumatori
Un tratto comune tra questi dispositivi è la loro quasi totale impossibilità di riparazione: iFixit ha dichiarato di aver distrutto un Galaxy Ring durante un tentativo di smontaggio! Se l’indice di riparabilità fosse applicabile a questi prodotti, otterrebbero un punteggio pari a zero.
Ricordiamo che l’indice di riparabilità è un parametro che la Francia ha introdotto dal 1° gennaio 2021 per cinque categorie di dispositivi elettronici, tra cui smartphone, computer portatili, televisori, tosaerba e lavatrici a oblò, (sono esclusi auricolari e anelli), che va da 0 a 10 e viene calcolato in base a 5 criteri: documentazione, smontaggio, disponibilità di ricambi, prezzo dei ricambi, dettagli specifici del prodotto. Dal 4 novembre 2022 sono state coinvolte altre quattro categorie di prodotti (lavatrici a carica dall’alto, lavastoviglie, aspirapolvere e idropulitrici). Questo strumento, previsto dalla legge contro lo spreco per un’economia circolare, ha lo scopo di fornire una migliore informazione al consumatore riguardo alla riparabilità dei suoi acquisti.
A partire dal 2025, l’indice di sostenibilità sostituirà l’indice di riparabilità per alcune categorie di prodotti, a cominciare da televisori e lavatrici (a oblò e carica dall’alto). Questo indice includerà nuovi criteri, tra cui quelli relativi all’affidabilità del prodotto.