Gli Stati Uniti hanno messo al bando due sostanze chimiche tra le più usate per smacchiatori e solventi di uso comune: il tricloroetilene, noto anche come trielina (Tce), e il percloroetilene (Pce). Queste sostanze, contenute anche nelle colle e nei bianchetti usati dai bambini, sono collegate a casi di tumori a reni, fegato, cervello e morbo di Parkinson
Dagli Stati Uniti arriva un divieto storico per due sostanze chimiche tra le più utilizzate per smacchiatori, solventi e lubrificanti di uso comune: il tricloroetilene, più conosciuto con il nome commerciale di trielina (Tce), e il percloroetilene (Perc/Pce). Una decisione, presa quasi a sorpresa, dall’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti (Epa) che rivoluzionerà l’utilizzo di molti prodotti per la pulizia sia casalinga che, soprattutto, nelle lavanderie a secco, dove il tricloroetilene è lo smacchiatore per eccellenza. Ma queste sostanze si trovano anche nelle colle, incluse quelle utilizzate dai bambini, e nei famosi ‘bianchetti’ per cancellare segni a penna.
L’esposizione ad ognuno dei due composti chimici è stata legata a un aumento dei casi di cancro del fegato, dei reni, del cervello e dei testicoli, oltre che del morbo di Parkinson e di altre malattie che danneggiano il sistema nervoso.
L’Epa ha definito la misura un “importante passo avanti per la sicurezza chimica dopo decenni di protezioni inadeguate e gravi ritardi”. “È semplicemente inaccettabile continuare a permettere l’uso di sostanze chimiche cancerogene in prodotti come colle, solventi per lavaggio a secco o smacchiatori, quando esistono alternative più sicure,” ha affermato Michal Freedhoff, amministratore associato dell’Ufficio per la sicurezza chimica e la prevenzione dell’inquinamento.
La nuova normativa vieta la produzione e l’uso del tricloroetilene per la maggior parte dei prodotti entro un anno, concedendo un periodo di eliminazione più lungo per applicazioni specifiche come nei settori aeronautico, dei dispositivi medici e in alcuni altri ambiti.
Il Pce, considerato meno dannoso della trielina, potrà continuare a venire impiegato nell’industria, in particolare quella della difesa e dell’aviazione, a patto che i lavoratori siano adeguatamente protetti dalle inalazioni delle emissioni. Entro tre anni, però, dovrà essere eliminato da tutti gli usi consumer e da molti usi industriali. Per il settore del lavaggio a secco è prevista una graduale eliminazione in 10 anni; l’uso di nuove macchine sarà vietato entro 6 mesi, mentre le macchine esistenti saranno eliminate in base alla loro tipologia.
Nel 2020, una valutazione del rischio dell’Epa ha rilevato che 52 delle 54 condizioni d’uso del Tce comportano rischi per la salute considerati “irragionevoli”. La sostanza chimica contamina l’acqua potabile, rappresentando un rischio particolarmente elevato per le donne in gravidanza, i neonati e i bambini piccoli.
Giustizia per vittime di casi eclatanti come Camp Lejeune
La decisione dell’Epa rappresenta anche una vittoria simbolica per le vittime della contaminazione da Tce e Pce dell’acqua della base militare di Camp Lejeune che negli anni ’80 ha esposto oltre un milione di persone ad un’elevata esposizione alle due sostanze, causando tumori e altre malattie. Inoltre, a giugno scorso, ex dipendenti di un’azienda di componenti auto in Mississippi hanno intentato una causa accusando l’azienda di aver smaltito illegalmente rifiuti tossici contenenti Tce per oltre 50 anni, contaminando il suolo, l’aria e le falde acquifere nella comunità di Water Valley.