Tim Business cambia le tariffe senza darne preavviso agli intestatari. È questa la denuncia di una lettrice che chiede cosa fare. Valentina Masciari (Konsumer Italia): “Si possono chiedere i rimborsi di quanto pagato”
Caro Salvagente,
ho un contratto Tim Business per società di cui sono legale rappresentante. A settembre 2023 hanno aumentato senza avvisare l’abbonamento. Ho aperto un reclamo ma dopo due mesi mi comunicano che era scritto nella bolletta precedente di agosto 2023, vado vedere e non risulta questa informazione. Cosa posso fare?
Maria Anna Mazzuka
Cara Maria Anna,
abbiamo chiesto a Valentina Masciari, responsabile utenze dell’associazione dei consumatori Konsumer Italia, di aiutarci a risponderle. Ecco cosa ci ha detto.
Relativamente alle modifiche unilaterali dei contratti, esistono delle regole ben precise. Ai gestori è riconosciuta la possibilità di modificare unilateralmente i contratti dei propri clienti a patto però, che tali modifiche rientrino nei dettami delle regole in materia.
Quindi, gli operatori di telefonia, che intendono modificare le condizioni contrattuali, in base a quanto previsto dal regolamento dell’AGCOM, devono: “comunicare agli utenti interessati, con adeguato preavviso non inferiore a trenta giorni, il contenuto delle modifiche ed i motivi che le giustificano, la data di entrata in vigore delle stesse e l’informativa completa sul diritto di recedere dal contratto senza penali”.
Inoltre, la comunicazione deve essere fatta separatamente dal resto delle altre informazioni riportate nella bolletta telefonica.
Quindi, la modifica unilaterale è legittima, ma deve rientrare nei limiti previsti dal contratto stesso e la più comune, è certamente la variazione delle tariffe applicate.
Questo diritto, può essere esercitato in qualsiasi momento ma, come già detto, e in base anche all’art. 70 del Codice delle Comunicazione Elettroniche, deve essere fatta con un preavviso di 30 giorni.
Agli utenti, deve poi essere data la possibilità, in questo lasso di tempo, di recedere senza alcun costo dal contratto, manifestando la volontà nella modalità indicata nella stessa comunicazione di variazione unilaterale, nel caso in cui non accettassero le modifiche comunicate, oppure continuare a usufruire del servizio, senza effettuare alcuna comunicazione, nel caso in cui accettassero le modifiche in questione.
Come sembrerebbe essere accaduto alla signora Maria Anna, in alcune situazioni gli operatori potrebbero omettere la comunicazione della modifica contrattuale.
Quando accade questo, è necessario procedere con un formale reclamo, evidenziando la mancata ricezione della comunicazione, cosa che la signora ha già fatto ma, non è sufficiente che il gestore dichiari di aver inviato l’avviso, deve contestualmente fornire la prova dell’invio, considerando anche che sembrerebbe non essere presente sulla fattura indicata dallo stesso.
E’ consequenziale che anche le relative fatture frutto di questa presunta modifica, vanno contestate e va richiesto il rimborso di quanto pagato in più.
Se il gestore non fornisce risposta soddisfacente, è possibile procedere con l’avvio di una conciliazione, o tramite concilia web o tramite conciliazione paritetica, seguendo quanto indicato sul sito dell’operatore