La commissaria dell’Autorità garante per le comunicazioni, Elisa Giomi, denuncia di aver ricevuto una diffida e minacce di querela per aver attaccato il PiracyShield, la piattaforma anti-pirateria voluta da Lega Calcio. Solidarietà a Giomi da Assoprovider
La commissaria dell’Autorità garante per le comunicazioni, Elisa Giomi, denuncia di aver ricevuto una diffida e minacce di querela (la stessa Giomi ha preferito non rivelare la fonte di queste intimidazioni) per aver attaccato il PiracyShield, la piattaforma anti-pirateria voluta da Lega Calcio. In una nota su Linkedin, Giomi spiega che in seguito alle critiche alla piattaforma donata da Lega Calcio a Agcom, ha ricevuto “una diffida a rettificare e una minaccia di una possibile azione risarcitoria. Non è la prima volta – spiega Giomi – che mi trovo esposta a iniziative simili quando esprimo un’opinione dissenziente a fronte di un voto contrario” riferendosi alla sua posizione di minoranza sull’argomento all’interno della commissione dell’Agcom.
L’indebita pressione
“Mi chiedo se ciò non costituisca un’indebita pressione… un po’ come accade a giornalisti e giornaliste quando subiscono querele temerarie per aver denunciato qualcosa di scomodo” continua Giomi. Secondo la commissaria, il dibattito dopo la sua presa di posizione pubblica ha messo in luce i veri temi in ballo.
Restrizioni alla libertà d’espressione e mancata trasparenza
Primo tema: “Tramite Piracy Shield – spiega Giomi – si è osservato, Agcom rischia involontariamente di limitare la libertà di espressione e di agire una censura. Secondo tema: la mancata trasparenza e correttezza procedurale, essenziali per un’Autorità indipendente. “Da 4 anni segnalo procedure non cristalline di attribuzione delle consulenze esterne; sconfinamenti da parte di componenti del Consiglio nelle attività di competenza degli uffici; anticipazioni alla stampa di notizie riservate e soprattutto il progressivo avvicinamento alla politica, normalizzato o persino esibito…tutte “malepratiche” di cui sono stata invitata a ‘farmi una ragione”‘ accusa Giomi
Una questione di pluralismo
Infine, continua Elisa Giomi, “la vicenda Piracy Shield ci riporta proprio all’importanza di dare spazio su temi di interesse collettivo anche a voci minoritarie. Ovvero tutelare il pluralismo. E’ uno dei compiti principali di Agcom, che però non sempre lo ha assolto al meglio delle sue possibilità”. Guai anche sul fronte del pluralismo interno al Consiglio di Agcom: “Averne criticato a più riprese l’operato nel coinvestimento di Tim mi è valso un accertamento di violazione del codice etico, così piegato a strumento di repressione dell’unica voce di minoranza. Infatti nessuna conseguenza per altri colleghi, a fronte di condotte analoghe o più gravi” sostiene Giomi, che conclude “Infine, trovo fuori scala che il contrasto alla pirateria abbia finito per coincidere con il contrasto alla decriptazione delle partite di calcio. Ma questa è un’altra storia”.
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La solidarietà di Assoprovider
Sulla questione è intervenuta anche l’associazione di categoria dei gestori di provider italiani, Assoprovider: “Esprimiamo la nostra solidarietà e sostegno alla Commissaria dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Elisa Giomi, commissaria Agcom, che ha denunciato attraverso il suo profilo LinkedIn, che a seguito del post su Piracy Shield- la piattaforma donata da Lega Calcio ad Agcom- ha ricevuto una diffida a rettificare e una minaccia di una possibile azione risarcitoria. La Commissaria Giomi ha espresso, secondo l’Associazione, una posizione di critica perfettamente in linea con i principi di libertà di espressione e con le plurime critiche provenienti dalla società civile e dal mondo dell’imprenditoria del settore delle comunicazioni elettroniche”, spiega Gianbattista Frontera, presidente di Assoprovider.
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