Senior cohousing, i notai pubblicano le prime indicazioni sui contratti

DIABETE

Il Notariato pubblica le prime linee guida con le indicazioni per il legislatore che presto dovrà regolamentare il fenomeno del senior cohousing, le nuove forme di coabitazione tra persone anziane che stanno diventando sempre più numerose nel nostro paese  

Per favorire la diffusione del senior cohousing, ovvero delle nuove forme di coabitazione tra persone anziane che stanno diventando sempre più numerose nel nostro paese, il Notariato pubblica le prime linee guida con le indicazioni per il legislatore che presto dovrà regolamentare il fenomeno, tenendo conto delle esigenze emergenti.

Al senior cohousing, Il Salvagente ha dedicato nel numero di settembre un servizio che approfondisce il fenomeno in tutte le sue sfaccettature, da quelle sociali a quelle sanitarie, ed illustra alcune iniziative importanti che si stanno realizzando nel nostro paese, da Nord a Sud. Anche perché queste iniziative di convivenza sono promosse dalla legge n.33 del 23 marzo 2023, che è entrata in vigore a marzo di quest’anno e che promuove una trasformazione di un modello sanitario incentrato sugli ospedali a un modello basato sulla comunità, distribuito sui territori, proattivo e dotato di tecnoassistenza, dalla telemedicina al telemonitoraggio.

Nello studio n. 54-2024/P “Accordi di convivenza solidale tra anziani”, a cura della Commissione Studi Pubblicistici, il Notariato spiega nel dettaglio cos’è un contratto di senior cohousing e chi lo può stipulare e mette in chiaro che alle attuali tipologie  contrattuali che si utilizzano, dalla compravendita, alla locazione, al comodato d’uso gratuito, sarà necessario affiancare un regolamento interno della coabitazione che vada a disciplinare alcuni aspetti cruciali, quali – per esempio – i requisiti di partecipazione alla coabitazione, la gestione dei servizi comuni, le eventuali modifiche contrattuali dovute a recesso, morte o sopravvenuta infermità di uno dei coabitanti.

Attraverso la stipula di un atto pubblico o di una scrittura privata autenticata, il notaio potrebbe conferire ai contratti di cohousing i requisiti di sicurezza necessaria per una convivenza armoniosa e prolungata nel tempo.
Tuttavia, affinché queste soluzioni abitative possano svilupparsi in modo efficace e sostenibile, il Notariato chiede l’intervento del legislatore con una norma che possa:

  • individuare il titolo di godimento dell’immobile;
  • stabilire che per “coabitanti solidali” si intendono due o più persone maggiorenni, non unite stabilmente da legami affettivi di coppia o di reciproca assistenza morale e materiale e non vincolate da matrimonio o da un’unione civile;
  • stabilire che la costituzione, la modifica e l’estinzione del contratto è redatto, a pena di nullità, con atto pubblico o scrittura privata con sottoscrizione autenticata da un notaio e deve essere trascritto nei registri immobiliari.
  • individuare il contenuto minimo del contratto di senior cohousing che, salvo diverso accordo tra le parti, dovrebbe contenere: un progetto di residenzialità in comune; le modalità di contribuzione alle necessità della vita in comune; la spontaneità dell’adesione, la durata e la regolamentazione dell’adesione successiva;
  • le modalità e le cause di estinzione del contratto;
  • prevedere che il coabitante solidale possa essere nominato tutore, curatore o amministratore di sostegno del coabitante che, in tutto o in parte, divenga privo di autonomia durante la convivenza.