Tra le sostanze problematiche rilevate in laboratorio da Oko-test ci sono Moah, due sospetti interferenti endocrini (Bht e Dep), composti Peg, diverse fragranze allergeniche e il profumo artificiale di muschio che penalizza, tra gli altri, il marchio Proraso
Profumi problematici e sostanze critiche come Moah, Bht, composti Peg e fosfonati. È quanto contengono alcuni saponi da barba solidi testati dalla rivista tedesca Oko-test che ha portato in laboratorio 18 prodotti della fascia di prezzo compresa tra 3 e 19 euro. La metà dei prodotti ha ottenuto un giudizio buono o molto buono, ma gli altri hanno ottenuto risultati deludenti.
Proraso penalizzato dal profumo artificiale di muschioÂ
Tra questi ci sono anche marchi famosi come Proraso, che ottiene un giudizio appena soddisfacente, penalizzato dalla presenza del profumo di muschio artificiale. Il problema di questa sostanza, spesso presente nei cosmetici per uomo, è che, così come rilevato dal laboratorio, può contenere composti policiclici come il Galaxolide, il Tonalide e il Celestolide, che si accumulano nel tessuto adiposo umano e nell’ambiente. Sui primi due c’è poi un sospetto di interferire con il sistema ormonale, motivo per cui sono attualmente soggetti a una nuova valutazione nel quadro del piano d’azione dell’UE CoRAP. Il Galaxolide, in particolare, è molto difficile da degradare ed è stato rilevato nell’ambiente già molti anni fa, nei fiumi e nei fanghi di depurazione, nel Mare del Nord e persino nel latte materno.
I composti del muschio, inoltre, sono particolarmente insidiosi per i consumatori perché, a differenza delle altre fragranze, non devono essere dichiarati negli ingredienti e si nascondono dietro il termine “parfum”. Il regolamento europeo, infatti, impone l’obbligo di comparire sulla lista degli ingredienti sono alle fragranze che possono causare allergie.
I prodotti bocciati dal test
Sono 5 i saponi da barba bocciati dal test perché hanno ricevuto un giudizio “insufficiente” o “scarso”. Tra questi troviamo il sapone da barba di Geo. F. Trumper che, oltre al profumo di muschio artificiale ed altre fragranze allergeniche, come il Cumarin e il Citronellol, contiene anche il controverso Butilidrossitoluene (Bht), antiossidante sospetto interferente endocrino. Da esperimenti sugli animali è emerso un possibile impatto di questa sostanza sulla funzione tiroidea.
L’altro prodotto che ottiene un giudizio scarso è il sapone da barba di Wilkinson Sword che contiene composti Peg che possono rendere la pelle più permeabile a sostanze estranee e per questo sono vietati nei cosmetici naturali. Inoltre sono presenti fragranze problematiche come il profumo sintetico Cashmeran, che ha una struttura simile ai composti policiclici del muschio, e si accumula anch’esso nel tessuto adiposo umano.
La triade dei prodotti che ottengono un voto insufficiente è composta dai saponi da barba Musgo, Tabac e Taylor of old bond Street che fanno davvero il pieno di sostanze problematiche a cominciare dalle fragranze Isoeugenolo, Idrossicitronellale e Alcol cinnamile che possono provocare reazioni allergiche. Ma la lista degli ingredienti preoccupanti continua con:
- il chetone del muschio, classificato come sospetto cancerogeno e tossico per gli organismi acquatici;
- gli idrocarburi aromatici di olio minerale (Moah), particolarmente preoccupanti per la possibile presenza di composti cancerogeni;
- il dietilftalato (Dep) che viene utilizzato, tra l’altro, come veicolo per le fragranze ed è attualmente sotto esame da parte dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche come sospetto interferente endocrino.
Sostanze inquinanti nei saponi da barba nel test
Infine, in quasi la metà dei saponi da barba sono stati rilevati fosfonati, composti chimici difficilmente biodegradabili che inquinano gravemente l’ambiente. Si ritiene superfluo anche il polimero a base di silicone Dimeticone che, una volta lavato via dal viso, finisce nelle acque reflue e può arrivare nell’ambiente. Dal punto di vista ecologico, i saponi da barba solidi sono considerati una scelta migliore rispetto alla schiuma da barba perché consumano meno acqua e contengono meno conservanti. Ma spesso non è così, neanche per il packaging che in diversi casi ha un eccesso di materiale.