Consumare le foglie dei ravanelli sta diventando sempre più comune, per il sapore simile alla rucola si trovano in molte ricette e nei frullati. Ma secondo una ricerca tedesca in questa parte della pianta si trovano 40 volte più pesticidi che nella radice
Negli ultimi anni, le foglie di ravanello, spesso un prodotto di scarto, hanno guadagnato popolarità come ingrediente salutare in frullati, insalate e pesti. Tuttavia, una recente indagine condotta dal “Chemisches und Veterinäruntersuchungsamt” (CVUA) di Stoccarda solleva preoccupazioni riguardo ai residui di pesticidi presenti, portando a interrogativi sulla sicurezza del loro consumo. La ricerca, pubblicata nel 2024, ha rivelato dati sorprendenti, con livelli di pesticidi ben oltre i limiti massimi consentiti che entreranno in vigore dal 2025.
Le foglie di ravanello entrano nei menu
I ravanelli (Raphanus sativus var. sativus) sono uno degli ortaggi più popolari nei mesi estivi, noti per il loro basso contenuto calorico, il sapore leggermente piccante e l’estrema facilità di coltivazione.
Finora, la maggior parte delle persone consumava solo le radici del ravanello, ma con la crescente tendenza verso una cucina sostenibile, che cerca di evitare sprechi, le foglie hanno cominciato a essere utilizzate sempre di più nelle ricette. Queste foglie, simili alla rucola per sapore e consistenza, sono diventate un ingrediente comune in preparazioni salutari e gustose come frullati e pesti. Tuttavia, il problema dei residui di pesticidi nelle foglie è emerso come una questione rilevante per la salute pubblica.
Dati allarmanti sui residui di pesticidi
La ricerca condotta dal CVUA di Stoccarda ha analizzato 10 campioni di ravanelli provenienti da coltivazioni convenzionali e uno biologico, separando le radici dalle foglie per valutare la presenza di residui di pesticidi e altri contaminanti. I campioni sono stati esaminati su oltre 750 pesticidi e sostanze contaminanti, e il risultato ha mostrato una netta differenza tra il livello di residui nelle radici e quello nelle foglie.
Secondo i risultati, le foglie di ravanello contengono una quantità di pesticidi notevolmente superiore rispetto alle radici. In media, nelle foglie sono state rilevate 8,2 sostanze per campione, mentre nelle radici 3,5.
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Ecco la tabella che sintetizza i risultati dell’indagine:
Prodotto | Numero di campioni | Livello medio di residui [mg/kg] | Sostanze per campione | Campioni > HG* |
---|---|---|---|---|
Ravanelli | 10 | 0,06 | 3,5 | 0 |
Foglie di ravanello | 10 | 0,85 | 8,2 | 9 |
Ravanelli bio | 1 | 0,004 | 2 | 0 |
Foglie bio | 1 | 0,003 | 1 | 0 |
(*HG: Limiti massimi validi dal 1° gennaio 2025)
Limiti normativi: cosa cambia dal 2025
Secondo il regolamento (CE) n. 396/2005, i limiti massimi di residui di pesticidi sono attualmente stabiliti solo per le radici di ravanello, poiché le foglie non vengono generalmente considerate per il consumo. Tuttavia, a partire dal 1° gennaio 2025, questi limiti saranno estesi anche alle foglie , equiparandole al cavolo riccio, un’altra Brassicacea caratterizzata da una vasta superficie fogliare.
Se i nuovi limiti fossero già in vigore, ben 9 dei 10 campioni analizzati dal CVUA di Stoccarda avrebbero superato le quantità di pesticidi consentiti.
Differenze tra ravanelli convenzionali e biologici
Un altro dato significativo emerso dalla ricerca riguarda la netta differenza tra i residui rilevati nei ravanelli convenzionali e quelli biologici. Nei campioni di ravanelli biologici, sia nelle radici che nelle foglie, i residui di pesticidi erano quasi assenti, con livelli inferiori a 0,01 mg/kg. Spiegano le autorità tedesche: “Questo risultato conferma che la coltivazione biologica, che non utilizza pesticidi chimici di sintesi, rappresenta una scelta più sicura per chi desidera consumare anche le foglie di ravanello”.
Le sostanze più comuni rilevate
Tra le sostanze chimiche più frequentemente rilevate nelle foglie di ravanello coltivate convenzionalmente, ci sono numerosi fungicidi, come Azoxystrobin, Boscalid e Fludioxonil, insieme a insetticidi come il Lambda-Cyhalothrin. Questi pesticidi vengono utilizzati per proteggere le colture dai parassiti e dalle malattie, ma i loro residui possono rappresentare un rischio per la salute umana se superano i limiti di sicurezza.
La superficie delle foglie e l’accumulo
Un aspetto particolarmente rilevante è la grande superficie delle foglie di ravanello, che facilita l’accumulo di pesticidi. Rispetto alle radici, che rimangono sotto terra, le foglie sono esposte direttamente ai trattamenti fitosanitari, il che spiega l’elevata quantità di residui. Il CVUA ha rilevato che, in media, i livelli di pesticidi nelle foglie sono 40 volte superiori rispetto a quelli delle radici.