Svizzera, il cantone San Gallo blocca vendita di carne contaminata da Pfas

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In Svizzera, il cantone San Gallo ha bloccato la vendita di carne di manzo contaminata da Pfas, forse provenienti da fanghi di depurazione, e ha chiesto un piano d’azione nazionale su questo tema

In Svizzera, il cantone San Gallo ha bloccato la vendita di carne di manzo contaminata da Pfas,  e ha chiesto un piano d’azione nazionale su questo tema. A riportare la notizia la Radiotelevisione svizzera Rsi, che cita una nota della Cancelleria sangallese: “il Cantone sospetta che in molti casi i terreni agricoli siano stati contaminati dai fanghi di depurazione degli impianti di trattamento delle acque reflue. Fino al 2006 tali fanghi potevano infatti essere utilizzati come fertilizzante, da qui la presenza di sostanze Pfas nei terreni”.

I Pfas e i rischi per la salute

Le sostanze perfluoroalchiliche, dette inquinanti per sempre, sono migliaia e diverse di loro sono state identificate dagli scienziati come potenziali cancerogene e interferenti endocrine, oltre a creare danni al sistema cardiocircolatorio e quello riproduttivo.

Le zone contaminante e le tracce anche nel latte

“Diversi terreni contaminati sono stati trovati nella zona fra il capoluogo cantonale e il Lago di Costanza, con situazioni particolarmente rilevanti nei comuni di Mörschwil, Eggersriet, Untereggen, Goldach, Altenrhein e St. Margrethen. In queste zone sono state individuate concentrazioni elevate o troppo elevate di Pfas in bovini e in acque di fonte. Tracce rilevanti sono state riscontrate anche nel latte” scrive Rsi.

Le misure adottate

Come prime misure prese nel Cantone le principali riguardano gli agricoltori e gli allevatori: non potranno più utilizzare l’acqua di fonte, ma solamente quella potabile comunale. Inoltre, al momento non possono più vendere la carne dei propri animali.

Pfas nei fanghi di depurazione: la protesta negli Usa

Lo scorso giugno, negli Usa, un gruppo che rappresenta gli agricoltori biologici del Maine ha annunciato che farà causa All’Agenzia Usa di protezione ambientale per non aver protetto la loro terra, i raccolti e il bestiame dai Pfas contenuti nei fanghi di depurazione. Un problema, quello dei fanghi da depurazione tossici che esiste anche in Italia. Nel 2018, il decreto-Genova, approvato il primo governo Conte  ha consentito l’utilizzo di fanghi di depurazione industriali come fertilizzanti. Su questo, il Salvagente sin da allora ha condotto una battaglia ferma, tanto da aver lanciato una petizione al presidente del Consiglio e ai ministri competenti. Una petizione che ha già raccolto oltre 132mila firme e che può ancora essere firmata e sostenuta.

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Pfas nei fanghi di depurazione: protesta degli agricoltori Usa (ma in Italia nessun provvedimento)