C’è davvero bisogno di spendere di più per un doposole “baby”? Il nostro test

DOPOSOLE BAMBINI
Mother and happy infant baby in white towels after bathing apply sunscreen or after sun lotion. Children skin care in a hotel or bedroom. Spf, skin moisturizer, bathing, vacation concept.

Abbiamo voluto verificare se nei prodotti che promettono azione idratante, lenitiva e rinfrescante, esiste qualche differenza (oltre al prezzo) tra i doposole per tutta la famiglia e quelli appositamente formulati per bambini. E…

Mare, montagna, piscina, gite in bicicletta: il sole è amico della salute ma in giuste quantità. E d’estate adulti e bambini passano più tempo all’aria aperta. Ecco allora che esiste un prima e un dopo per l’esposizione al sole. Il prima è rappresentato dalla protezione, comprensiva di cappellino, maglietta e crema solare. Il dopo richiede spesso l’idratazione della pelle con un’efficace crema o un doposole che permetta di restituirle cura e nutrimento. Ma come orientarsi nelle scelta?

Il nostro test

Abbiamo messo a confronto quattro doposole diretti più espressamente ai bambini e quattro proposti per tutta la famiglia. Volevamo capire infatti se è sufficiente un acquisto per tutti o si faccia meglio a spendere un po’ di più per un cosmetico destinato (e studiato si suppone) per i più piccoli.

La bussola con la quale abbiamo esaminato l’Inci, la “lista degli ingredienti”, ci ha portato ad analizzare, per ogni doposole, la presenza di sostanze naturali con funzione emolliente (tipicamente gli oli: olio di jojoba, burro di karité, olio di mandorle dolci) idealmente contrapposta a ingredienti problematici, quali sospetti interferenti endocrini, allergeni e profumi, e sostanze sgradite per le più varie motivazioni fra le quali l’origine e le criticità per la salute e per l’ambiente. E se i prodotti a nostro giudizio migliori sono quelli che hanno formulazioni più semplici, adatti a pelli sensibili, privi di troppe profumazioni, con una maggiore presenza di emollienti naturali, non sono poche le sorprese in negativo emerse dal confronto.

I 4 doposole per tutta la famiglia e i 4 indicati per bambini del nostro test del numero in edicola fino al 27 agosto

Cosa abbiamo trovato (anche nei doposole per bambini)

In 2 prodotti su 8 abbiamo trovato il cyclopentasiloxane, un derivato siliconico sospetto interferente endocrino. Secondo l’Echa, l’Agenzia europea delle sostanze chimiche, è in fase di valutazione come inquinante organico persistente. Gli interferenti endocrini sono sostanze che possono alterare l’equilibrio ormonale e il sistema endocrino, con effetti sulla salute riproduttiva e sul sistema immunitario. Sgradita dunque la presenza soprattutto in prodotti per i bambini.
Penalizzante anche l’uso di paraffinum liquidum e di petrolatum. Spiega Fabrizio Zago, chimico e creatore del sito e della app Ecobiocontrol: “Paraffinum liquidum o mineral oil e petrolatum sono dei distillati di petrolio”. Ci sono diverse forme di petrolatum: quelle ammesse nei cosmetici devono rispondere a una regolamentazione severa. Nel dettaglio: il petrolatum è vietato nei cosmetici in Europa “a meno che non si conosca l’intera storia della raffinazione e si possa dimostrare che la sostanza da cui è prodotto non è cancerogena”. Commenta Zago: “Tutte sono elencate nell’allegato II del Regolamento 1223/2009 quindi proibite. Certo, proibite a meno che il fabbricante non dimostri che non sono cancerogene. In tanti anni non ho mai visto dei certificati siffatti. Forse ero distratto”.
La valutazione finale è impietosa, come vedrete. Promossi solo tre doposole su otto e solo due appositamente formulati per l’infanzia.

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