Depuratore d’acqua Culligan, perché il residuo fisso è così alto?

Un lettore ci segnala diversi problemi dopo aver installato a casa sua un depuratore Culligan ad osmosi, le cui prestazioni si sono rivelate completamente diverse rispetto a quelle descritte prima della vendita. La risposta dell’azienda 

Un lettore del Salvagente ci ha scritto una lettera per denunciare una situazione abbastanza spiacevole che sta vivendo dopo aver installato a casa sua un depuratore dell’acqua dell’azienda Culligan, ad osmosi, le cui prestazioni si sono rivelate completamente diverse rispetto a quelle descritte prima della vendita. Oltre al fatto che in fase di installazione si sono verificate diverse perdite d’acqua, risolte con un paio di successivi interventi, i veri punti critici che lamenta il consumatore sono due: il primo riguarda il residuo fisso dell’acqua. Al momento dell’ultimo intervento i tecnici gli hanno chiesto quale residuo fisso volesse per la sua acqua e l’utente ha indicato il valore di 38, avendo necessità di ottenere un’acqua leggera per diluire il latte in polvere del proprio figlio piccolo. Tuttavia ad una verifica successiva, eseguita dopo qualche mese su suggerimento della puericultrice, il residuo dell’acqua è risultato sul valore di 130 e oltre. A quel punto l’utente ha cercato di contattare l’azienda per email, ma non ha ricevuto risposta, e l’assistenza telefonica gli ha spiegato molto chiaramente che i tecnici parlano con “troppa” leggerezza di residuo fisso e non dovrebbero farlo anche perché lo strumento che hanno a disposizione non è adeguato a misurarlo.

A questo punto la domanda sorge spontanea: i tecnici rappresentano l’azienda, quindi dovrebbero fare quello che l’azienda chiede. Perché, quindi, stabilire un residuo fisso, salvo poi dire che quello che dicono i tecnici non vale e che il misuratore di cui dispongono non rileva il vero valore? Inoltre perché il valore del residuo rilevato con lo stesso strumento è così più alto di quello garantito all’inizio?

Ma c’è anche un’altra questione e riguarda il rimineralizzatore, che è stato acquistato a parte, con costi di ricarica annuali. Questo dispositivo viene venduto a parte come “optional” mentre in realtà serve per aggiungere magnesio, potassio e altri componenti di cui l’acqua risulta povera a seguito del trattamento di depurazione per osmosi. Il problema è che senza rimineralizzatore l’acqua sarebbe attaccabile da qualunque agente. A questo punto il consumatore si chiede “perché questa cosa non viene precisata prima, al momento della vendita? Forse perché si venderebbero meno depuratori?”

Abbiamo rivolto queste stesse domande a Culligan che ha risposto rassicurandoci sul fatto che l’acqua prodotta dal loro impianto è assolutamente sicura per il consumo e per l’uso in cucina e che la qualità dell’acqua trattata rispetta sempre gli standard di sicurezza e igiene, garantendo la salute dell’utente e quella della sua famiglia.

Rispetto al valore del residuo fisso, l’azienda spiega che “l’osmosi inversa è un processo che rimuove la maggior parte delle impurità e dei contaminanti presenti nell’acqua, utilizzando una membrana semipermeabile, caratterizzata da pori molto piccoli, nell’ordine di 0,0001 micron. Questa membrana permette il passaggio delle molecole d’acqua, ma blocca la maggior parte delle sostanze disciolte, come sali, batteri, virus e altre impurità. Nei nostri sistemi a osmosi inversa, è possibile procedere a una miscelazione dell’acqua osmotizzata, con una parte di acqua microfiltrata, in modo da restituire alcuni dei sali minerali che sono stati trattenuti dalle membrane osmotiche. I nostri tecnici, agendo sulla valvola di miscelazione, possono regolare il residuo fisso, anche su livelli molto molto bassi, ottenendo così un’acqua assolutamente sicura e priva di sostanze potenzialmente pericolose, oltre che molto leggera e con il sapore desiderato dal cliente. Una rilevazione del residuo fisso fatta su questa acqua rivelerebbe infatti un valore molto basso”.

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Rispetto alla scelta di aggiungere un filtro remineralizzatore Culligan risponde che “è un’ottima soluzione per migliorare la qualità organolettica dell’acqua osmotizzata. Un filtro remineralizzatore è infatti progettato per aggiungere nuovamente i minerali essenziali all’acqua che è passata attraverso il processo di osmosi inversa, in maniera totalmente protetta. Questo approccio combina la sicurezza dell’acqua osmotizzata con il valore nutrizionale e il gusto migliorato dell’acqua mineralizzata. L’aggiunta dei sali remineralizzanti comporta inevitabilmente un innalzamento del residuo fisso: questo è il motivo per cui la misurazione fatta in seguito ha rilevato un valore più alto rispetto a quanto precedentemente indicato”.

Per ovviare a quest’innalzamento del residuo fisso l’azienda propone come soluzione la sostituzione del filtro di remineralizzazione con una cartuccia a ultrafiltrazione Culligan Pure, che consentirebbe di rimanere sui bassi livelli di residuo fisso desiderati, aggiungendo anche un ulteriore grado di protezione da eventuali rischi di retrocontaminazione.
Infine, l’azienda garantisce che i tecnici Culligan sono costantemente formati e dotati di tutta la strumentazione necessaria per fornire il miglior servizio possibile ai clienti, sia in fase di installazione, che di manutenzione e assistenza.