Farà anche bene ai denti ma potrebbe far male al cuore. Se appena due mesi fa avevamo classificato lo xilitolo tra i pochi edulcoranti a semaforo giallo (poteva causare, secondo i dati pubblicati solo problemi intestinali), oggi dobbiamo cambiare il colore del nostro semaforo degli additivi e virarlo sul rosso.
Merito (si fa per dire) di uno studio fatto da scienziati del dipartimento Cardiovascular & Metabolic Sciences, del Lerner Research Institute, Cleveland Clinic condotto su 3mila pazienti negli Stati Uniti e in Europa. Il team di ricerca ha ha concluso che un terzo dei pazienti con i livelli più alti di xilitolo nel plasma sanguigno presentava un rischio maggiore di eventi cardiovascolari, come attacchi cardiaci e ictus. Test preclinici hanno confermato che lo xilitolo causava un aumento dell’attività delle piastrine, favorendo la coagulazione e aumentando il rischio di trombosi.
Xilitolo: un successo legato ai chewing gum
Lo xilitolo è un alcool zuccherino naturale presente in alcune piante, tra cui frutta e verdura. È ampiamente utilizzato come sostituto dello zucchero in prodotti come gomme da masticare senza zucchero, prodotti da forno e dentifrici, grazie alle sue proprietà a zero calorie e ai benefici dentali, come la prevenzione della carie. La nuova ricerca mette però in discussione la sicurezza di questo popolare dolcificante.
La “promozione” dell’Efsa
Fino ad oggi questo edulcorante era uno dei meno criticati. Secondo l’Efsa, Autorità europea per la sicurezza alimentare, il consumo di cibi o bevande che al loro interno presentano tracce di xilitolo garantisce ottimi risultati per il mantenimento della mineralizzazione dei denti. La stessa Autorità ha tuttavia sottolineato che molto importante nell’utilizzo di xilitolo nei prodotti medici è la sua quantità : questa non deve ridurre il pH della placca al di sotto di 5,7 durante e fino a 30 minuti dopo il loro consumo.
L’Efsa aveva inoltre analizzato il comportamento dello xilitolo all’interno dei cibi e bevande nei quali viene aggiunto per via del suo gusto dolciastro, sottolineando solamente come l’utilizzo di questo alcol naturale in tali tipologie di prodotti induce un picco di glucosio decisamente più basso rispetto ai cibi o le bevande che contengono zucchero, purché però la riduzione degli zuccheri avvenga nel rispetto dei parametri stabiliti dall’allegato al Regolamento Ce n. 1924/2006.
La ricerca che lo accusa
L’attività delle piastrine è stata monitorata chiedendo ai partecipanti di consumare una bevanda dolcificata con xilitolo e confrontando i risultati con quelli ottenuti da una bevanda dolcificata con glucosio. I dati hanno mostrato un aumento significativo della capacità di coagulazione immediatamente dopo l’ingestione di xilitolo, ma non di glucosio.
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Sebbene i risultati dello studio siano motivo di preoccupazione, gli esperti suggeriscono che non è necessario eliminare completamente i prodotti contenenti xilitolo, come le gomme da masticare e i dentifrici. Stanley Hazen, tra gli autori dello studio e capo del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari e Metaboliche presso il Lerner Research Institute della Cleveland Clinic, consiglia ai consumatori di essere consapevoli del consumo di prodotti con alti livelli di xilitolo, poiché potrebbe aumentare il rischio di eventi cardiovascolari legati alla coagulazione del sangue.