Nuovo pronunciamento della Suprema Corte “smentisce” la precedente di dicembre: i consumatori dovranno provare che la loro banca era a conoscenza dell’intesa manipolativa. Fiorio, Movimento consumatori: “Risarcimenti a rischio”
Doccia gelata sulle richieste di risarcimento di chi, tra il 2005 e il 2008, ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile subendo un aumento di tassi per effetto di un’intesa manipolativa dell’Euribor tra alcune banche.
La Corte di Cassazione, dopo la sentenza del 13 dicembre 2023 che “apriva” alla richiesta di risarcimento, con un nuovo pronunciamento (n. 12007/2024 del 3 maggio 2024 Terza sezione civile) ha cambiato orientamento: il consumatore dovrà dimostrare che la banca che ha emesso il mutuo era a conoscenza del “cartello” che gonfiata l’Euribor.
Un’inversione di marcia rispetto alla sentenza del dicembre quando invece si stabiliva che il tasso di finanziamento era nullo anche se la banca che ha concesso il mutuo non ha partecipato all’intesa restrittiva della concorrenza.
Commenta amaro Paolo Fiorio, coordinatore del Servizio legale nazionale del Movimento consumatori: “La sentenza cerca di mettere una ‘toppa’ a favore delle banche e ostacola le richieste di risarcimento. Il nuovo pronunciamento interviene su due profili. Innanzitutto fa ricadere sul ricorrente l’onere di dimostrare che la banca era a conoscenza della manipolazione dell’Euribor. Quindi esclude qualsiasi automaticità della responsabilità. In seconda analisi il ricorrente deve provare l’effettiva alterazione del parametro Euribor a suo danno. Tutto molto complicato: così si ostacolano le richieste fino a renderle di fatto impossibili. Tuttavia quando ci sono due sentenze così discordanti tra loro, ci sarà decisione a sezioni unite da parte della Cassazione stessa”.
Vale la pena a questo punto ricostruire quanto è successo. Nel 2013 la Commissione europea ha aveva accertato che alcune banche (Barclays, Deutsche Bank, Société Général e The Royal Bank of Scotland) che partecipavano al “panel” destinato a determinare il tasso Euribor sulla base di tassi applicati nel mercato interbancario, tra il settembre 2005 e il maggio 2008 hanno posto in essere un “cartello” grazie al quale hanno manipolato l’Euribor, ovvero il tasso al quale è indicizzata la maggior parte dei mutui variabili.
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La Cassazione nel dicembre 2023 sancì che il tasso del finanziamento definito sulla base dell’Euribor manipolato era nullo anche se la banca che ha concesso il mutuo non ha partecipato all’intesa restrittiva della concorrenza. L’articolo 2 della legge 287/1990 prevede infatti la nullità di qualunque contratto che costituisca applicazione di un’intesa illecita perché restrittiva della concorrenza. Ora però la stessa Cassaione interviene e cambiano le carte in tavola. Vedremo se e quale sarà il pronunciamento definitivo.