“Stop ai Pfas”: l’appello di oltre 30 tra Ong e comitati ai comuni di Veneto, Toscana, Piemonte e Lombardia

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Oltre trenta realtà, dai comitati locali a Greenpeace, Legambiente e Italia Nostra, lanciano un appello ai Comuni delle quattro regioni più colpite da contaminazioni di Pfas: Veneto, Toscana, Piemonte e Lombardia: chiedere il bando degli inquinanti per sempre. Intanto ad Alessandria è iniziato il processo contro Solvay, che ha anche segnalato una probabile perdita sotto il suo stabilimento

Oltre trenta realtà, dai comitati locali a Greenpeace, Legambiente e Italia Nostra, lanciano un appello ai Comuni delle quattro regioni più colpite da contaminazioni di Pfas: Veneto, Toscana, Piemonte e Lombardia: prendere posizione e chiedere il bando degli inquinanti per sempre.

La lettera agli amministratori

Nella lettera agli amministratori locali delle quattro regioni, i firmatari (tra cui anche Mamme No Pfas, Stop solvay e Cillsa) scrivono: Per le mamme ed i papaÌ€ l’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche non puoÌ€ piuÌ€ essere trattato come una prerogativa del Veneto o del Piemonte, ma deve essere affrontato come emergenza di tutto il Paese su cui intervenire con responsabilitaÌ€ nazionale. Sempre piuÌ€ la contaminazione da Pfas viene infatti rilevata anche in altre regioni del nostro paese, ad esempio Toscana e Lombardia, con concentrazioni non certo trascurabili. Anche se sono alcune comunitaÌ€ del Veneto e del Piemonte ad essere state piuÌ€ duramente colpite dalla contaminazione da Pfas, dichiariamo all’unisono che non eÌ€ piuÌ€ permesso che queste sostanze nocive continuino ad avvelenare le acque, i suoli e il futuro del nostro Paese”.

Lo studio sul Veneto

Per questo, secondo i promotori dell’appello, la richiesta di una legge non eÌ€ piuÌ€ eludibile, anche alla luce della recente ricerca medica pubblicata (studio Biggeri 2024) che pone in evidente correlazione la presenza dei Pfas con un importante aumento della mortalitaÌ€ nelle zone della regione Veneto piuÌ€ colpite dall’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche, rispetto ad altre zone del Paese non colpite dalla contaminazione. Uno studio che fa seguito a svariate altre ricerche che giaÌ€ da tempo hanno correlato la presenza di Pfas all’insorgere di problemi sanitari e patologie a carico dei cittadini esposti. “EÌ€ necessario un intervento immediato e concreto da parte del Parlamento per tutelare la salute dei cittadini e l’ambiente” scrivono i cittadini preoccupati per la loro salute.

Il processo ad Alessandria contro Solvay

Intanto ad Alessandria è iniziato il 6 maggio la fase preliminare del processo contro Solvay, che ora si chiama Syensqo , accusata di disastro ambientale per la presunta contaminazione delle falde acquifere e dei terreni nella zona di Spinetta Marengo. A costituirsi come parti civili, il ministero dell’Ambiente, la regione Piemonte, Wwf, Legambiente e i cittadini di Stop Solvay. Gli imputati sono gli ex direttori di stabilimento, Stefano Bigini e Andrea Diotto.

La perdita di C6O4 ammessa da Solvay

Appena un mese fa, Solvey aveva anche segnalato una probabile perdita sotto il suo stabilimento. come riporta Il Domani, “L’allarme è partito a fine marzo da un’autodenuncia da parte della stessa azienda, che avvisa le autorità locali alessandrine dopo aver riscontrato concentrazioni anomale di Pfas sotto una vasca. Vasca utilizzata per ripulire le acque di produzione da questi composti chimici”. L’azienda ha rilevato sotto la vasca 250mila microgrammi per litro di C6O4, il Pfas prodotto in esclusiva dalla proprietà e per cui il Tar del Piemonte ha dato recentemente il via libera per una maggiore produzione. “Si trattava di una perdita apparentemente fuori controllo, tant’è che il 5 aprile lo stabilimento ha bloccato il reattore E dello stabilimento che scarica in quella vasca” scrive il quotidiano Il Domani, che aggiunge: “I problemi però non sono iniziati a fine marzo, come dimostrano documenti inediti ottenuti da Domani, Arpa Alessandria aveva già riscontrato concentrazioni anomale a fine ottobre. Tuttavia la comunicazione ufficiale è avvenuta solo il 10 aprile, quando Scrivanti ha inviato una pec urgente a comune, provincia, Asl e azienda. In particolare sono stati trovati il Pfoa, ufficialmente dismesso da Solvay/Syensqo nel 2013, il cC6O4 e l’ADV, Pfas brevettati e prodotti esclusivamente dall’azienda”.

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