A Rieti la guardia di finanza ha bloccato la biomassa legnosa del tutto simile al pellet, ottenuta come scarto della lavorazione delle olive, perché priva di informazioni obbligatorie in etichettatura come la classificazione, la qualità e il marchio
Il Comando provinciale della guardia di finanza di Rieti hanno sequestrato circa 150 tonnellate di “nocciolino”. Parliamo di una biomassa legnosa del tutto simile al pellet, scarto della lavorazione delle olive di cui la pronvincia di Rieti con la Sabina ne è ricca, comunemente impiegata come combustibile per il riscaldamento delle abitazioni.
Il prodotto, si legge in una nota delle Fiamme gialle, “è stato sequestrato presso due attività commerciali della Sabina, pronto per la commercializzazione e privo delle informazioni minime previste dal Codice del consumo a tutela del consumatore tra le quali il peso, la classificazione, la qualità, il marchio, il potere calorifero e le indicazioni obbligatorie per risalire al produttore”.
L’operazione, “frutto dell’intensificazione dei controlli disposta dal Comando provinciale di Rieti a seguito del caro energia e dell’aumento esponenziale del prezzo dei combustibili alternativi, è volta a tutelare il consumatore verificando potenziali illeciti rispetto alle norme relative ai biocombustibili, oltre che ad accertare la qualità della filiera produttiva e la conformità ambientale del prodotto, in modo da escludere la presenza di sostanze potenzialmente pericolose per la salute”.