Conoscete la banana di montagna? Prima di consumarla attenzione…

BANANA DI MONTAGNA PAPAU

Grazie ai cambiamenti climatici la banana di montagna (o papau) si sta diffondendo anche da noi e il frutto esotico è particolarmente gustoso. Ma, come hanno scoperto le autorità tedesche, il consumo non è privo di rischi

 

C’è chi la chiama banana di montagna, chi banana indiana, chi papau. Il nome botanico è Asimina triloba e dà un frutto esotico che colpisce per il suo gusto aromatico e oramai si è ambientata anche nel nostro clima. L’albero può raggiungere un’altezza da due a un massimo di dieci metri ed è considerato insensibile a malattie o parassiti. Dopo la fioritura a maggio si formano frutti delle dimensioni di un pugno, il cui aspetto ricorda i manghi nodosi con una buccia liscia, sottile, sensibile alla pressione e leggermente bruna. Una volta maturo il frutto ha una polpa gustosa giallastra e morbida e la sua consistenza ricorda l’avocado, il mango, la banana e l’ananas e comincia a essere particolarmente apprezzato anche da noi.

Una delle tante novità che in Europa stanno prendendo piede anche grazie ai cambiamenti climatici che consentono di coltivare l’Asimina nei nostri giardini. Ma non sempre priva di rischi.

In Germania, per esempio, hanno fatto rumore i casi di quanti dopo aver consumato la banana indiana hanno lamentato mal di stomaco e indigestione.

Per questo il Centro veterinario e chimico pubblico di Stoccarda ha deciso di analizzare questo frutto. Dalle analisi è emersa una presenza rilevante di acetogenine, composti considerati neurotossici e citotossici, cioè agiscono come neurotossine e danneggiano cellule e tessuti. Hanno un effetto inibitorio sulla catena respiratoria mitocondriale e quindi interrompono il metabolismo energetico. Si ritiene che il consumo cronico di frutta contenente acetogenina come i fichi d’india (Annona muricata) sia responsabile di una maggiore incidenza del parkinsonismo atipico, una malattia neurodegenerativa, in America Latina.

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Oltre alle acetogenine, il papau ha un gran numero di alcaloidi isochinolinici, i cui effetti sulla salute sono stati poco studiati, ma sospetti di effetti citotossici o neurotossici.

“Considerando il contenuto di acetogenina significativamente elevato e l’evidenza di un effetto neurotossico associato, non sembra consigliabile consumare in sicurezza la banana indiana nonostante il suo gusto delizioso. Ciò è particolarmente vero per i bambini, il cui sistema nervoso ancora in via di sviluppo può rivelarsi particolarmente sensibile agli effetti delle neurotossine” concludono le autorità tedesche.