Follicolite: guida ai sintomi e alle cause

follicolite

La follicolite sulla pelle è visibile a occhio, ma può manifestarsi in forme più gravi, per le quali occorrono antibiotici o antimicotici. Alcuni comportamenti favoriscono la diffusione di questa patologia. Frequentare Spa con piscine non adeguatamente trattate può esporre a rischi. Ecco come agire e come prevenirla.

 

Vista da vicino la pelle umana è come la mappa satellitare di una città, un ammasso di case, strade, giardini, arbusti di peli che spuntano più fitti e singolari. È alla base di questi peli che si nascondono i follicoli piliferi. Sono delle introflessione dell’epidermide a forma di sacco con una dilatazione in profondità, detta bulbo. Ne abbiamo mediamente 5 milioni e fanno parte, insieme al pelo e alla ghiandola sebacea annessa, del complesso pilosebaceo. Sono presenti su quasi tutta la superficie corporea ad eccezione delle regioni chiamate di pelle glabra come il palmo delle mani, la pianta dei piedi, la falange distale delle dita, le labbra, il prepuzio, il glande, il clitoride, le piccole labbra e la superficie interna delle grandi labbra. Possono variare di dimensione e morfologia individuale e legata al sesso.

Ma spesso si notano a vista perché in caso di infiammazione producono un piccolo arrossamento alla base del pelo. In questo caso potrebbe trattarsi di follicolite che, se molto grave, può causare la perdita definitiva dei peli e lasciare antiestetiche macchie o cicatrici. Anche quando di lieve entità, può essere un problema fastidioso e antiestetico.

I dermatologi distinguono due tipi di follicolite: superficiali o profonde. In genere i casi più lievi tendono a risolversi da soli e non danno luogo a complicazioni. Nei casi più gravi è invece possibile che la follicolite degeneri in foruncolosi, una situazione in cui si sviluppa una serie di foruncoli sulla pelle.

Può portare alla formazione di cicatrici e macchie scure o distruggere permanentemente il follicolo pilifero. Infatti, questa introflessione della pelle produce le cellule deputate alla formazione dei peli. I capelli sono prodotti dai follicoli piliferi che si trovano nello spessore della cute e sono presenti fin dalla nascita su tutto il nostro corpo ad eccezione delle regioni palmo-plantari.

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Come riconoscere la follicolite

L’infiammazione dei follicoli piliferi è causata da batteri, fra i quali il più comune è lo Staphylococcus aureus, o altri microrganismi patogeni come virus e funghi. Sfregamenti, rasature o indumenti stretti e non traspiranti possono aggravare l’infezione.

Riconoscere i sintomi è importante per un intervento tempestivo. I dermatologi dell’Irccs Humanitas ricordano che in genere l’infezione si manifesta in modo visibile con:

  • La comparsa di infiammazione attorno allo sbocco di un follicolo pilifero (eritema);
  • La formazione, centralmente al follicolo, in corrispondenza di dove si erge il pelo, di una pustola ripiena di pus;
  • Foruncoli rossi;
  • Arrossamento della pelle dell’area interessata;
  • Piccole vescicole purulente.

Può essere dolorosa.

In caso di follicolite profonda l’infezione inizia più in profondità nell’area circostante il follicolo e lo coinvolge completamente, portando alla formazione di ascessi rigonfi che possono rompersi facendo fuoriuscire il pus presente al loro interno e che sono dolenti.

 

Quali sono le cause della follicolite?

Il Gruppo San Donato individua le principali cause. La specialista in dermatologia, dottoressa Michela Castello, spiega che “alla base della follicolite c’è spesso un’infezione dei follicoli piliferi da parte di batteri fra i quali il più comune lo Staphylococcus aureus”.

L’infezione si attiva in seguito a danni del follicolo dovuti a:

  • Sfregamenti (accade per esempio durante la rasatura o a causa di indumenti stretti);
  • Una sudorazione eccessiva;
  • Malattie infiammatorie come l’acne;
  • Danni alla pelle come abrasioni ed escoriazioni;
  • Utilizzo di olio per la pelle (Vi è anche una forma di follicolite ‘da oli’, che è una vera e propria infiammazione dei follicoli piliferi causata dall’esposizione ad oli e prodotti untuosi).

 

Piscine e vasca idromassaggio possono causare la follicolite?

Il Manuale medico Msd precisa che la follicolite batterica è generalmente causata dal batterio Stafilococco aureo, ma di tanto in tanto può essere attribuita allo Pseudomonas aeruginosa, la cosiddetta follicolite da vasca idromassaggio. Questa tipologia di infiammazione provoca un’eruzione cutanea rossa, rotonda, accompagnata da prurito uno o due giorni dopo l’esposizione ai batteri. I batteri Pseudomonas si trovano in molti luoghi, tra cui vasche idromassaggio e piscine riscaldate in cui i livelli di cloro e pH non sono ben regolati.

I comportamenti che causano più frequentemente le follicoliti sono:

  • Fare bagni in vasche idromassaggio o piscine che non sono trattate in maniera appropriata con il cloro;
  • Fare uso o lavorare a contatto con sostanze che possono irritare o tappare i follicoli come ad esempio make up, burro di cocco, oli lubrificanti, catrame e creosoto;
  • Avere un taglio infetto, graffi o ferite chirurgiche. Batteri o funghi proliferano e si espandono soprattutto intorno ai follicoli piliferi;
  • Essere affetti da patologie immunodepressive, come diabete o HIV, che abbassano le capacità del proprio organismo di combattere le infezioni.

 

Cosa fare in caso di follicolite?

Riconoscere i sintomi è importante. Oltre all’aspetto visivo, si possono manifestare dei segnali più allarmanti, per i quali occorre contattare subito il medico. Ecco quando la follicolite dovrebbe preoccupare:

  • Quando l’infezione si diffonde ulteriormente sul corpo o si verificano recidive;
  • Quando si accompagna a febbre al di sopra di 38°C;
  • Quando la zona infetta diventa arrossata, si gonfia e provoca intenso prurito o dolore;
  • Quando l’infiammazione non passa dopo alcuni giorni o continua a proliferare o a ripresentarsi.

 

Sintomi e cause sono importanti per definire una diagnosi chiara. Il medico curante prescrive l’esame della cute e raccoglie informazioni su abitudini e comportamenti del paziente. Potrebbero essere necessari esami più approfonditi in modo da individuare l’esatto ceppo batterico responsabile dell’infezione.

Inoltre, gli esami sono importanti per escludere altre patologie o infezioni cutanee, quali:

  • Psoriasi;
  • Impetigine;
  • Tigna;
  • Pemfigo;
  • Eritrasma;
  • Parapsoriasi.

I test più approfonditi si effettuano prelevando un campione di liquido che fuoriesce dalla vescicola o tramite il prelievo di una parte di tessuto infetto. Spesso i casi di follicolite lieve guariscono da soli. Quando ciò non avviene la terapia dipende dal tipo e dalla gravità dell’infezione.

In casi più gravi potrebbe essere necessaria la somministrazione di un antibiotico o un farmaco antifungino per aiutare a controllare la follicolite.

Negli altri casi in genere il dermatologo prescrive la clindamicina lozione o gel all’1%.

Siccome la maggioranza delle follicoliti sono causate da Stafilococco aureus, si può applicare topicamente una lozione o gel di clindamicina all’1%, 2 volte al giorno per 7-10 giorni. In alternativa, si può utilizzare una soluzione di perossido di benzoile al 5% durante la doccia per 5-7 giorni.

Un interessamento cutaneo esteso può giustificare la terapia sistemica (per esempio, cefalexina 250-500 mg per via orale da 3 a 4 volte al giorno per 10 giorni).

La singola follicolite può essere trattata applicandovi sopra Gel Astringente al Cloruro d’Alluminio, mentre per le follicoliti recidivanti si esegue un trattamento preventivo utilizzando la sera, per frizione, un esfoliante a base di Acido Glicolico e Acido Salicilico.

Se con queste misure non si ottiene la guarigione, le pustole vengono sottoposte a colorazione di Gram e a coltura per escludere un’eziologia da Gram-negativi o da S. aureus meticillino-resistente e si effettuano colture dalle narici per escludere la presenza di stafilococchi nasali.

Per escludere una follicolite micotica si deve eseguire un preparato a fresco con idrossido di potassio su un capello strappato.

La follicolite da bagno caldo si risolve di solito senza trattamento. Tuttavia, è necessaria un’adeguata clorazione della vasca per prevenire le recidive e proteggere gli altri dall’infezione.

 

I comportamenti da evitare

Non esiste una vera e propria strategia preventiva nei confronti della follicolite, ma è consigliabile evitare indumenti troppo stretti o con tessuti ruvidi, radersi in modo atraumatico e applicare dopo il Gel Astringente al Cloruro d’Alluminio ed evitare di grattare le lesioni pruriginose.

È sconsigliato spremere le pustole provocate dalla follicolite per favorire l’espulsione del pus, perché si rischia di diffondere l’infezione e di creare una macchia o cicatrice. Può invece favorire la risoluzione della follicolite detergersi con saponi e prodotti non schiumogeni, asciugando bene l’area detersa.

In generale bisogna:

  • Evitare indumenti troppo aderenti e non traspiranti;
  • Al lavoro bisogna asciugare i guanti di gomma tra un utilizzo e l’altro. Dopo ogni utilizzo andrebbero rigirati, risciacquati con acqua e sapone, e asciugati accuratamente;
  • Evitare di radersi, se possibile (Per gli uomini con pseudofollicolite sarebbe meglio lasciar crescere la barba);
  • Oppure radersi con attenzione, evitando la condivisione di rasoi, asciugamani e salviette e tagliando la barba con meno frequenza. L’area da radere andrebbe prima passata con un panno delicato per sollevare peli incarniti e lavata con sapone neutro antibatterico a fine rasatura. Inoltre, bisogna radersi nella direzione di crescita del pelo e non contropelo, senza andare troppo in profondità;
  • Attenzione alle piscine e Spa (meglio le vasche idromassaggio pulite e le piscine riscaldate. Se si possiede una vasca idromassaggio o una piscina riscaldata, bisogna pulire regolarmente e aggiungere cloro, come raccomandato);
  • Se dipende dalla piscina o Spa che frequentiamo occorre informare il gestore per arrestare le cause e proteggere gli altri;
  • Evitate l’utilizzo di oli per idratare la pelle che possano intrappolare i batteri nei pori della pelle;
  • Lavarsi frequentemente con un sapone neutro.